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Se il giardinaggio aiuta a rifiorire letto da Alessia Gazzola
La vita serena e tranquilla di Amande Luzin viene stravolta all’improvviso e nel modo più doloroso possibile. L’ama- to marito Benjamin, di appena 32 anni, muore in un incidente in moto e nello stesso giorno, per lo shock, Amande perde la bambina che stavano aspettando. Un dolore dop- pio, rincarato, annichilente. Nessuno spoiler: all’inizio del racconto tutto questo è già accaduto. Amande si mette in aspettativa dal lavoro e, convinta che sia il modo migliore per onorare la memoria di Benjamin che adorava la campagna e sognava di andarci a vivere, ripara in una vecchia casa sperduta nell’Auvergne. Sostanzialmente vuole ibernare sé stessa e il suo dolore, ma la vita trova il modo di richiamarla alla luce. In soffitta sono ancora conservate le agende e i calendari appartenuti alla precedente proprietaria, Lucie, che impiegava le sue giornate curando l’orto, il frutteto e il giardino annessi alla casa. Amande trova conforto in quelle agende e si lascia guidare dai consigli di giardinaggio dell’anziana donna morta alcuni anni prima, scoprendo che proprio come l’orto abbandonato di Lucie, anche la sua vita devastata può riprendere a fiorire. Ma prima deve consentire a uno scopo di entrare nello spazio del suo dolore, deve riscoprire l’importanza di celebrare la gratitudine. Il suo dolore diventa concime, fertilizzante, nuova vita. Non quella che avrebbe voluto o che si aspettava, ma comunque ricca di piccole grandi ragioni per cui andare avanti. Narrando la storia di Amande, Mélissa Da Costa racconta l’elaborazione del lutto entrando in punta di piedi nella mente e nel cuore della sua protagonista. Alla fine le regala la guarigione, ma con rigore, senza retorica. E ai lettori regala un profondo senso di speranza.
Mélissa Da Costa, I quaderni botanici di Madame Lucie, Rizzoli, € 18