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SE TI CATTURANO LE SAGHE FAMILIARI
– Il libro intenso
La semplicità di Rebecca
Se nel ’900 le donne hanno scoperto la libertà, è anche grazie all’inglese Rebecca West (1892-1983), scrittrice, giornalista, femminista, socialista, anticonformista. Ha scritto forse il più bel diario-reportage di sempre (Black Lamb and Grey Falcon, sulla Yugoslavia negli anni ’30, attualissimo). E la trilogia della famiglia Aubrey che, dagli inizi del ’900 fino agli anni ’20, fra Scozia, Londra e la campagna sul Tamigi, segue le gemelle Rose (narratrice) e Mary, destinate a diventare pianiste, la sorella Cordelia che sembra capitata fra loro per sbaglio e l’amato fratello Richard Quin. Vivono in grandi difficoltà economiche con la madre Clare: il padre, giornalista geniale votato agli affari disastrosi, è sparito.
Il racconto si srotola ipnotico come un serpente, a tratti lento, altri guizzante, fra eventi clamorosi e quotidianità minuscola, personaggi fascinosi e altri snervanti, case consumate e natura sontuosa, in una celebrazione della vita con i suoi alti e bassi. Ma a vincere su tutto è la scrittura semplicemente perfetta di Rebecca West, dove ogni parola serve e tocca il tasto giusto. Piacerà a chi ama leggere. A chi ama la musica (il racconto della fatica e della gioia di suonare il piano è di rara bellezza). A chi vuole ritrovarsi nell’epoca che apre il XX secolo. E a chi crede nella famiglia. No, non “la famiglia” tradizionale. Ma quella fatta di persone che si aiutano, si vogliono bene e non giudicano. O che almeno ci provano.
Alessandra Cipelli – @alecip16
Rebecca West, La famiglia Aubrey, Fazi (trad. di Francesca Frigerio), € 18