Cinque scrittrici per cinque diverse epoche giapponesi. Cinque protagoniste per cinque diversi modi di essere donna in Giappone. Stefania Viti, esperta di Giappone, ha letto per noi i libri più interessanti del momento ambientati nel Paese del Sol Levante. Leggi le sue recensioni
Cinque scrittrici per cinque diverse epoche giapponesi. Cinque protagoniste per cinque diversi modi di essere donna in Giappone. È un viaggio nel tempo e nelle trasformazioni della società nipponica quello che propongo nei libri che ho scelto per questa galleria e che raccontano diversi tipi di donna calati in diverse epoche storiche.
Racconti al femminile dove donne sono le autrici dei libri, donne sono le protagoniste dei romanzi e donne sono anche le traduttrici. Cinque libri che, se letti l’uno dopo l’altro, ci ispirano una riflessione per capire chi siamo e cosa vogliamo e quanto, di quello che vediamo e desideriamo, sia frutto del nostro tempo. Una letteratura che diventa la cassa di risonanza attraverso la quale descrivere valori, sogni e obiettivi che si dilatano e restringono a seconda dei diversi contesti sociali.
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– Carolina Negri, Tra corte, casa e monastero. La vita di una donna nel Giappone del Medioevo, Edizioni Ca’ Foscari 2021
Alle radici dell’essenza femminile giapponese. In questo saggio Carolina Negri ci porta alla scoperta di un’interessante figura vissuta nel Giappone medioevale del XII secolo, la monaca Abutsu, e della sua produzione letteraria. Il saggio, variegato negli argomenti e scorrevole nella lettura, si sviluppa su due piani: da un lato illustra le trasformazioni del ruolo della donna nella società giapponese medioevale e anche il tipo relazioni amorose accettate in quel periodo. Fu, infatti, proprio all’inizio del periodo Kamakura che il ruolo e il potere della donna cambiarono radicalmente e nacque quel concetto di “ie”, il focolare domestico, che tanta importanza ha anche nella società odierna.
Dall’altro lato, attraverso la vita della monaca Abustu si possono conoscere aspetti diversi della donna di quel tempo: dama di corte, madre, moglie, vedova e religiosa. Nella produzione letteraria della monaca Abutsu, che fu a lungo legata a uno dei più importanti poeti di quel periodo, e delle lettere scritte alla figlia, dama di corte tra le più ammirate e rispettate, si leggono chicche di bon ton e di buon senso, che trascendono il tempo e che sono utilissime anche oggi.
Ricco di informazioni, il saggio di Carolina Negri è una lettura molto interessante sia dal punto di vista storico che antropologico.
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– Togawa Masako, Residenza per Signore sole, Marsilio Editori 2022- traduzione dal giapponese di Antonietta Pastore
Marsilio riporta in libreria – nella nuova traduzione di Antonietta Pastore direttamente dal giapponese – Residenza per signore sole, thriller psicologico di una delle scrittrici giapponesi di gialli più amate del secolo scorso Togawa Masako. Togawa, vincitrice con questo libro del prestigioso Premio Edogawa Ranpo, è stata una delle icone del suo tempo: scrittrice, cantante, attrice, icona gay e attivista per i diritti delle donne, in questo giallo ci offre uno spaccato della psicologia femminile nonché delle atmosfere e dei valori delle donne in Giappone a cavallo degli anni ’50 e ’60.
In un condominio a mattoni rossi, abitato da signore sole, la vita scorre apparentemente in modo semplice e lineare. Quel condominio custodisce invece un atroce segreto, per venire a capo del quale Togawa Masako ci porta ad indagare follie, sogni e delusioni delle sue abitanti. La struttura a spirale è affiancata da una scrittura ai limiti del surreale che mescola analisi psicologica e continui colpi di scena. Alla fine di questo percorso ci attende un finale inaspettato che rivela tutta la genialità della sua autrice.
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– Tsushima Yūko, Il figlio della fortuna, Safarà Editore 2021 – Traduzione e postfazione di Maria Teresa Orsi
Il Giappone degli anni ’70, tra rivoluzioni culturali e movimenti femministi. Tsushima Yūko – fertile penna nonché figlia di uno dei più importanti scrittori della prima metà del Novecento, Dazai Osamu – scrive in questi anni turbolenti durante i quali le istanze per l’affermazione dei diritti della donna che voleva emanciparsi dal riduttivo cliché di moglie e di madre, ebbero un grande impatto anche nel Sol Levante. Nonostante la delicatezza della scrittura, Tsushima Yūko si muove continuamente tra l’analisi psicologica, la visione onirica e i flash-back e fa di Chōji – Il figlio della fortuna, pubblicato in Giappone nel 1978, un racconto di lotta e di ribellione.
Kōko, la protagonista, è una madre divorziata che rifiuta con tutte le sue forze sia la rassicurante protezione della famiglia che quella di un matrimonio di comodo. Una pressione psicologica subdola e costante alla quale Kōko si ribellerà in modo del tutto intimo e privato, comunque decisa ad affermare e proteggere le proprie scelte di vita.
Ritenuta una delle esponenti di spicco del genere shishosetsu– scrittura dell’io – per la componente autobiografica dei suoi romanzi, Tsushima Yuko vinse vari premi come il Kawabata Yasunari Literature Prize e il Noma Literay Prize. Questa traduzione curata da Maria Teresa Orsi, riporta alle stampe una delle opere più importanti di una delle autrici iconiche degli anni ’70.
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– Mori Yōko, Fiabe di Letto, Lindau 2021 – A cura di Giuliana Carli e Daniela Travaglini. Traduzione di Greta Annese, Giuliana Carlie Daniela Travaglini
I fantastici anni ’80 in Giappone, quelli della grande bolla economica, della spensieratezza, delle notti passate a bere nei locali e del lusso alimentato da un grande flusso di denaro. La Tokyo di Roppongi e i suoi bar, di Kanazawa e delle sue ville, del contesto internazionale e cosmopolita fanno da cornice agli amori clandestini di una stagione irripetibile del Giappone.
Mori Yōko, autrice molto amata in quegli anni, oggi torna finalmente ad essere pubblicata da Lindau con una triplice curatela. Fiabe di letto, propone una selezione delle opere più importanti di questa scrittrice che ben oltre l’etichetta di autrice di “furin” – letteratura rosa di amori clandestini e tresche – è riuscita a raccontarci un periodo unico nella storia del Giappone, lasciandoci memoria di quel tempo indimenticabile. Tra gli anni ’80 e ’90 Tokyo fu davvero il centro del mondo, una città “oltre”, dove poteva succedere di tutto. Le donne che vissero quel momento respirano questo cambiamento e lo interpretarono a modo loro, concedendosi una inedita dimensione privata, fatta anche di segreti e di piaceri. Mori Yōko ci racconta di donne emancipate, libere, per le quali amare e godere è una scelta, un modo di vivere la vita senza sensi di colpa.
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– Kashimada Maki, Viaggio nella terra dei morti, edizioni e/o 2021 – traduzione dal giapponese di Anna Specchio
Dall’apertura cosmopolita alla disillusione delle scrittrici contemporanee: la globalizzazione restringe i propri orizzonti e la situazione economica, in Giappone e nel mondo, non è più quella degli anni ’80. Lo spazio per il futile si è sgretolato così tanto fino a scomparire, insieme a una certa leggerezza. Non resta che cercare la salvezza nelle cose essenziali: la famiglia, il quartiere, il passato, l’infanzia, punti di riferimento che nessuno potrà mai negarci.
Nei due racconti che compongono Viaggio nella terra dei morti, Kashimada Maki ci racconta storia, vita, pensieri e obiettivi delle due protagoniste. Due storie diverse che si sviluppano tra memoria, amore e sacrificio e che hanno al centro l’idea di cura, così attuale e contemporanea: prendendosi cura degli altri le due protagoniste si prendono cura di loro stesse, rimarginano le loro ferite, si conciliano col presente e intravedono un futuro. Le figure maschili che compaiono in questi racconti sono descritte quasi in controluce, strumentali a quel progetto di vita che le due donne sceglieranno. I racconti di Kashimada Maki, tradotti dalla sapiente penna di Anna Specchio, fanno luce sulle difficoltà e gli orizzonti del Giappone contemporaneo.
I 5 libri giapponesi
Carolina Negri, Tra corte, casa e monastero. La vita di una donna nel Giappone del Medioevo, Edizioni Ca’ Foscari 2021
Togawa Masako, Residenza per Signore sole, Marsilio Editori 2022- traduzione dal giapponese di Antonietta Pastore
Tsushima Yūko, Il figlio della fortuna, Safarà Editore 2021 – Traduzione e postfazione di Maria Teresa Orsi
Mori Yōko, Fiabe di Letto, Lindau 2021 – A cura di Giuliana Carli e Daniela Travaglini. Traduzione di Greta Annese, Giuliana Carlie Daniela Travaglini
Kashimada Maki, Viaggio nella terra dei morti, edizioni e/o 2021 – traduzione dal giapponese di Anna Specchio
Chi è Stefania Viti, l’autrice di questo articolo
Stefania Viti, giornalista e nipponista. Dopo la laurea in Lingua e letteratura giapponese all’università Ca’ Foscari di Venezia, ha vissuto e lavorato in Giappone per circa dieci anni. Si occupa di cultura e società giapponese e collabora con testate italiane e internazionali. Per Gribaudo ha pubblicato una collana di cultura gastronomia giapponese. Il suo ultimo libro è Nōto – libro taccuino per gli appassionati di viaggi e cultura giapponese (Gribaudo, 2021).