Un’impresa che resterà negli annali del tennis italiano, quella di Jannik Sinner a Pechino. Il 22enne campione altoatesino è riuscito a sconfiggere il russo Daniil Medvedev nella finale del torneo Atp 500 della capitale cinese. Un risultato che lo conferma sull’Olimpo del tennis mondiale: grazie all’affermazione ai China Open, Sinner diventa il nuovo numero 4 del ranking, eguagliando il record di Adriano Panatta.
Finalmente sconfitto Medvedev
Per Sinner alla vittoria del torneo si somma la soddisfazione di aver finalmente battuto – dopo ben sette tentativi – il russo Daniil Medvedev. La finale si è risolta in 2 ore e 2 minuti di gioco in favore dell’altoatesino con un doppio tie break, 7-6, 7-6.
La cavalcata memorabile di Sinner a Pechino
Al rientro nel circuito a quasi un mese dall’uscita di scena all’Us Open e dopo le polemiche per il “no” alla Coppa Davis, l’azzurro ha centrato il nono trionfo in carriera in un torneo Atp (il secondo in un ‘500’), il terzo titolo stagionale che proietta Jannik verso la qualificazione diretta per la Atp Finals di Torino. Il torneo di Pechino – che nel palmares vanta nomi come Djokovic, Nadal e lo stesso Medvedev – è stato memorabile per Sinner che prima della finale vittoriosa con Medvedev aveva sconfitto in semi lo spagnolo Carlos Alcaraz.
L’ironia di Sinner durante la premiazione
“Grazie Daniil per avermi fatto vincere almeno un match, abbiamo avuto tante battaglie specialmente quest’anno. Grazie per avermi reso un giocatore migliore, anche in allenamento”, ha commentato con ironia Sinner durante la cerimonia di premiazione.
Sinner: “Devo ancora migliorare tante cose”
“Grazie al mio team, ho lavorato molto soprattutto con il mio preparatore ed è molto bello condividere questo momento con voi. È un titolo che significa molto per me”, ha confermato Sinner. “Ci siamo allenati tanto, avevamo grandi aspettative perché vuoi sempre migliorare. Il ranking per me ora non è così importante, devo ancora migliorare tante cose e c’è ancora tanto lavoro da fare”, ha dichiarato ancora l’azzurro. “Per me è la mia prima volta in Cina, non mi aspettavo così tante persone ovunque anche ai campi di allenamento. Siete stati fantastici”, ha concluso Sinner rivolgendosi al pubblico di Pechino.
Eguagliato il record di Adriano Panatta
Grazie alla vittoria del torneo Atp di Pechino, Sinner raggiunge il quarto posto nel ranking Atp, dietro a Djokovic, Alcaraz e Medvedev. Per il tennis italiano si tratta di un record: il 22enne altoatesino eguaglia infatti il piazzamento registrato da Adriano Panatta nel 1976, quando il mitico tennista romano vedeva davanti a sé tre mostri sacri della racchetta come Connors, Borg e Vilas. Fino ad oggi nel tennis professionistico italiano solo 5 giocatori sono riusciti a entrare tra i primi 10 della classifica Atp di singolare maschile: oltre a Panatta e Sinner, hanno varcato la soglia dei top 10 Corrado Barazzutti, Fabio Fognini e Matteo Berrettini. Con il trofeo di Pechino, Sinner ha inoltre regalato all’Italia il titolo numero 84 nel circuito ATP, il nono della sua carriera, che gli consente di eguagliare Fognini (9), dietro solamente ad Adriano Panatta (10).
Panatta: “Sarò più felice quando mi supererà”
A proposito della vittoria contro Carlos Alcaraz a Pechino e alla posizione numero 4 raggiunta da Sinner nel ranking mondiale, Adriano Panatta aveva dichiarato sui social: “Voi non ci crederete, ma sono molto contento”. “Sono contento per lui, – aveva commentato l’ex vincitore della Davis e del Roland Garros – perché è un bravissimo tennista e mi dicono anche che sia anche un bravissimo ragazzo. E finalmente non mi chiamerete più. Adesso, quando lui mi supererà, perché lo farà sicuramente, vi dico già adesso che sarò più contento. Tanti auguri a Sinner e tanti auguri al tennis italiano”.
Le dichiarazioni controverse di Nicola Pietrangeli
Un discorso a parte merita Nicola Pietrangeli. L’altra leggenda del tennis italiano, oggi 90enne, fu fra i protagonisti prima dell’era Open, cioè quando ancora non esisteva l’aggiornamento automatico della classifica ATP. “Sinner ha fatto qualcosa di eccezionale e ha solo 22 anni: quindi ha tutta la vita davanti. Ma per fare quello che ho fatto io forse ce ne vogliono due, di vite“, ha detto l’ex tennista intervistato da “Repubblica”. Una dichiarazione controversa, motivata tuttavia ai microfoni dell’Adnkronos con queste parole: “Non si può parlare di record perché io arrivai al numero 3 del mondo, quando ancora non esisteva il computer dell’ATP ma le classifiche già le stilavano”, ha aggiunto Pietrangeli, un campione in grado di vincere due volte il Roland Garros nel 1959 e nel 1969 e trionfare in ben 48 tornei in singolare e 11 in doppio (tra cui lo Slam di Parigi).