Che Hollywood non fosse una gabbia così dorata questo si era capito. Ma ha lasciato tutti spiazzati scoprire che una delle coppie più amate e più solide in realtà non è poi così stabile. Stiamo parlando di Colin Firth, premio Oscar per Il discorso del re e della moglie Livia Giuggioli. La coppia, 20 anni insieme e 2 figli, sempre sorridente e innamorata sul red carpet, tra il 2015 e il 2016 aveva deciso di separarsi.
E fin qui nulla di strano: sono più le coppie che si separano di quelle che vivono la felicità dell’unione fino alla fine dei loro giorni. Ma ciò che oggi fa discutere è che proprio durante questo periodo Livia Firth ha avuto una relazione con un giornalista italiano amico di infanzia che avrebbe iniziato a perseguitarla (stando a quanto afferma la moglie dell’attore).
I coniugi Firth hanno denunciato il giornalista Marco Brancaccia con l’accusa di “atti persecutori” nei confronti della Giuggioli, attraverso telefonate, intimidazioni e messaggi, tanto che Livia sarebbe stata costretta a “cambiare abitudini di vita e a essere costantemente terrorizzata per la paura di essere seguita e perseguitata“. Brancaccia, avrebbe anche spedito una mail direttamente a Colin Firth con una serie di foto senza veli della moglie.
E così, la coppia ha deciso di andare in Commissariato, a Roma, e denunciare i fatti: com’era facile prevedere, la notizia ha fatto velocemente il giro del mondo.
Marco Brancaccia naturalmente nega fortemente ogni accusa e replica al Times: “Stavamo insieme, lei voleva lasciare Colin per me. Il mio ‘perseguitarla’ è consistito in due messaggi su WhatsApp dopo che lei aveva messo fine alla nostra storia nel giugno 2016. Ho scritto una mail a Colin dove gli raccontavo la mia relazione con Livia, cosa di cui mi pento. Ma lei mi ha denunciato per stalking per paura che io rendessi pubblico ciò che lei mi ha raccontato sul suo matrimonio e sul suo lavoro. In un anno mi ha spedito centinaia di messaggi d’amore, foto, video e persino un diario“.