Addio a Toto Cutugno. Il cantautore, una delle figure più amate della canzone italiana, si è spento all’ospedale San Raffaele di Milano, a poco più di un mese dal suo ottantesimo compleanno, per l’aggravarsi di una lunga malattia.

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“L’Italiano”: quasi un inno nazionale

Con la sua “L’Italiano”, Cutugno ha portato la melodia italiana in tutto il mondo. La parole di quel brano, composto nel 1983, entrano presto nell’orecchio di tutti e diventano una sorta di sintesi della sua stessa vita: “Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano”.

Toto Cutugno
con Simona Ventura

Grandi successi, da “La mia musica” a “Solo noi”

Cutugno è stato autore di canzoni amatissime dal grande pubblico. Da “L’Italiano”, sempre rimasta il suo cavallo di battaglia, a “Il tempo se ne va”, da “La mia musica”, a “Solo noi”.

Quindici volte al Festival di Sanremo

Ben quindici le partecipazioni del Toto nazionale al Sanremo, con una storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles. Leggendaria la sua fama di “eterno secondo” al Festival.

Da Dalida alla Vanoni: quando Toto scrive per altri

Toto Cutugno ha scritto brani per artisti stranieri fra cui Mireille Mathieu, Dalida, Johnny Hallyday, Michel Sardou, Claude Francois, Hervé Vilard. In Italia per Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni e naturalmente Adriano Celentano.

Toto Cutugno

Musicista e conduttore televisivo

Cutugno non è stato soltanto un cantautore e un musicista, ma un uomo di spettacolo a 360 gradi. Numerose le sue conduzioni televisive, nel 1987 fu alla guida di una fortunata edizione di “Domenica In”.

Gli esordi e il successo di Cutugno

Nato il 7 luglio 1943 a Fosdinovo (Massa Carrara), Toto Cutugno cresce in Liguria. Non ancora ventenne fonda un gruppo, Toto e i Tati, proponendo live i suoi brani. Il 1975 è l’anno del grande successo in Francia e l’anno successivo c’è il debutto al festival di Sanremo: sul palco dell’Ariston sale con il suo gruppo, gli Albatros, con “Volo AZ 504”. Arriva terzo. Poco dopo arriva “Nel cuore nei sensi”, con cui partecipa al Festivalbar e che balza ai vertici delle classifiche nella versione francese incisa da Gerard Lenorman.

Toto Cutugno
con Rita Pavone

La super hit “Soli” scritta per Celentano

Una svolta importante poi nel ’78 con “Donna donna mia”. Sigla del programma ‘Scommettiamo’ condotto da Mike Bongiorno, raggiunge i vertici della hit parade. In questo periodo Cutugno scrive anche la prima canzone per il grande Adriano Celentano, “Soli”. Una canzone che per mesi resterà al primo posto in classifica.

Il periodo d’oro di Toto Cutugno

Per l’album di debutto, “Voglio l’anima”, bisognerà attendere il 1979. Ma sono tanti i successi del Toto nazionale: “Solo noi” viene lanciato a Sanremo nel 1980, anno in cui Cutugno firma tutte le canzoni del disco “Il tempo se ne va” per Adriano Celentano. Dopo la pubblicazione di “La mia musica”, del 1981, nel 1983 il suo brano-simbolo, “L’Italiano”, arriva quinto ma trionfa nella speciale classifica Totip “Cantanti & vincenti”. La canzone vende oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo.

Toto Cutugno
con Pippo Baudo

Il ritorno a Sanremo con Belen

Nel 2010, dopo un periodo difficile per motivi di salute, arriva a Sanremo con Belen Rodriguez, con la quale canta “Aeroplani”. Nel 2012 invitato da Fabio Fazio, esegue “L’Italiano” con il coro dell’Armata rossa. Il suo legame con il festival è talmente forte che nel 2005 per parteciparvi rinuncia all’Olympia di Parigi.

La preoccupazione per la guerra in Ucraina

Nel 2019 scoppia un caso Ucraina: un gruppo di deputati ucraini con una lettera chiese di precludere per presunte posizioni filorusse l’ingresso a Toto Cutugno che aveva un concerto a Kiev sold out da tempo. Lui replica di essere “sorpreso e preoccupato”, dichiarandosi sempre distante dalla politica: “Io sono apolitico”. Popolarissimo sia a Mosca che Kiev, a guerra iniziata nel 2022 dichiara: “Sogno bambini russi e ucraini insieme”.

Toto Cutugno

Il passaggio del testimone ai Maneskin

Nel 2021 Cutugno è stato felice di passare il testimone ai Maneskin a Eurovision: fu lui infatti il vincitore del concorso europeo nel 1990.