I Måneskin sono Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, ventenni romani da 16 dischi di platino e cinque d’oro che dal secondo posto a X Factor nel 2017 fanno il loro esordio a Sanremo con Zitti e buoni, un’esplosione rock che farà tremare il teatro e che sarà contenuta nel loro secondo album “Teatro d’ira – Vol.I” in uscita per Sony Music il 19 marzo. Nella serata delle cover di giovedì canteranno Amandoti della CCCP di Giovanni Ferretti, chiamando sul palco Manuel Agnelli. L La consapevolezza: essere se stessi, sempre.
Cosa vi porta a Sanremo?
È un palco importantissimo e un occasione per mostrare chi siamo davvero a un grande pubblico
L’Ariston sarà vuoto e non permetterà il “buonasera signore e signori” in presenza. Vi peserà molto la mancanza del pubblico?
La mancanza del pubblico ci pesa costantemente, da un anno a questa parte, ma nell’attesa di poter tornare a suonare presto dal vivo e in sicurezza cercheremo di trasmettere la nostra energia anche attraverso lo schermo della tv
“Sono fuori di testa, ma diverso da loro”. Quanto conta per voi non essere come “loro”?
Conta nel momento in cui scegli di distinguerti non per partito preso, ma perché davvero hai qualcosa da dire e dei valori da condividere. Noi non vogliamo rimanere ingabbiati nelle convenzioni e negli stereotipi, il nostro messaggio principale è proprio quello della libertà, del pensare con la propria testa.
“Ho scritto pagine e pagine ho visto sale e poi lacrime”. C’è dolore?
Per ottenere quello che si vuole, per vedere il proprio sogno realizzarsi bisogna mettercela tutta e lottare giorno dopo giorno, il che può portare cose positive e negative ma bisogna continuare a scrivere le proprio pagine.
“Tu portami dove sto a galla che qui mi manca l’aria”. Vi sta stretta la realtà?
Ciò che ci sta stretto e ci infastidisce è vivere in una realtà dove la maggioranza delle persone discrimina gli altri e dà aria alla bocca commentando ogni cosa, ciò che ricerchiamo e a cui ci riferiamo nel brano è la libertà di espressione e di pensiero.
Quanto è importante la narrazione del mondo dei ventenni per voi e perché è così necessario raccontarla?
Noi raccontiamo ciò che viviamo, è importante non giudicare a priori le persone secondo noi.La nostra generazione viene spesso fraintesa, veniamo sobbarcati di responsabilità e aspettative ed allo stesso tempo considerati ancora troppo piccoli per capire come va il mondo. Raccontare di noi, di come sono i ventenni di oggi, può non solo aiutare i nostri coetanei a sentirsi meno soli, identificarsi in qualcosa, ma anche dimostrare che il nostro pensiero, le nostre idee e aspirazioni valgono tanto quanto quelle di un adulto.
Ventenni in pandemia. Come avete reagito?
Sicuramente è stata una situazione difficile per tutti, specialmente all’inizio dove non sapevamo come comportarci. Fortunatamente abbiamo avuto la possibilità di sfogare tutto nella musica ed in qualcosa di creativo.
Avete scoperto qualcosa di voi che non sapevate?
Abbiamo sperimentato nuovi metodi di scrittura a distanza, ma sicuramente l’energia che si crea tutti insieme in sala prove non è rimpiazzabile da nulla.
Amadeus ha detto che questo è il festival della consapevolezza. Di cosa vi sentite consapevoli?
Noi ci sentiamo consapevoli di chi siamo e di che messaggio e musica vogliamo portare. Abbiamo lavorato molto su noi stessi in questi anni, sul nostro suono e sul non farci imporre nessun limite da nessuno. Vogliamo esprimere chi siamo al cento per cento anche se può essere ritenuto contro i canoni.Sarà la musica a parlare.
Sul palco con voi arriva Manuel Agnelli, per cantare Amandoti.
Sicuramente l’amore per il gruppo ci ha influenzato moltissimo, ha fatto la storia. Anche il brano lo abbiamo trovato molto nelle nostre corde e riarrangiabile, oltre a essere un brano meraviglioso. È un grande onore anche duettare con Manuel Agnelli che ci ha spinto fin da subito a seguire la nostra strada e a essere noi stessi. Un consiglio che abbiamo accolto con grande cura e che stiamo portando avanti nel nostro percorso artistico.
Look sul palco, chi vi vestirà?
Abbiamo lavorato con il nostro stylist Nick Cerioni in collaborazione con un marchio storico, disegnando dei look ad hoc per ogni serata. Siamo molto felici di questa collaborazione e dei risultati.
Victoria, accessorio preferito?
Gli anelli.
Damiano, il capo di abbigliamento che più ti piace?
Completo, camicia e cravatta.
Ethan, come curi i capelli?
Non faccio niente di particolare sono fantastici al naturale! (ride, ndr)
Thomas, colore di smalto preferito?
Nero.
Cosa vi dite prima di salire sul palco?
“Spacchiamogli il culo”.
Con chi guardavate Sanremo?
Lo vedevamo da piccoli in famiglia principalmente, e poi abbiamo visto le esibizioni storiche e più importanti su YouTube.
Lasciare un segno nella musica con la musica, cosa fate per lasciare un segno nel vostro quotidiano?
Cerchiamo di fare il meglio possibile nel nostro piccolo. Che va dall’attenzione all’ambiente, ad aiutare le persone in difficoltà e provare a combattere discriminazioni ogni giorno.