I prossimi 12, 13 e 14 ottobre arriva al cinema il nuovo film biografico sul campione di ciclismo Marco Pantani. Sono passati 16 anni dalla sua scomparsa, da quella notte di febbraio del 2004, e “Il caso Pantani – L’omicidio di un campione“, vuole mettere la parola fine a un’inchiesta che sembra essere tanto oscura e complicata quanto le stragi più importanti della storia del nostro Paese. Sul campione romagnolo nato a Cesena nel gennaio del 1970 si è detto già tutto. Ma, nonostante ciò, ancora moltissime domande rimangono senza una risposta. Così, il filone cinematografico tipicamente americano che solitamente rivanga le tragedie e cerca di chiarire le dinamiche dei fatti di eventi traumatici, coinvolge questa volta i momenti topici della vita del Pirata attraverso l’infanzia nella sua amata Cesenatico, l’odiata Madonna di Campiglio dove, nel Giro d’Italia del 1999, viene squalificato per doping e quella maledetta Rimini che l’ha portato alla morte.
«È il racconto di Marco e delle sue tre vite: tre anime, tre interpreti, un solo uomo. Una vittima che non ha ancora avuto giustizia» spiega il regista Domenico Ciolfi che caldeggia una tesi ben chiara sin dal titolo e che promette di svelare «particolari inediti» sulla personalità molteplice del campione. Ecco perché il mitico Pirata sullo schermo è interpretato da tre attori differenti: Marco Palvetti per la sua giovinezza, Brenno Placido per il doping-gate e Fabrizio Rongione per la parte di Rimini.
Senza spoilerare nulla, sono in molti a pensare che Marco Pantani sia stato “ucciso” ben due volte. Il primo sarebbe stato un “omicidio sportivo” avvenuto con la squalifica per doping a causa di valori alti di ematocrito nel sangue, a seguito di esami contraffatti (dietro un giro di scommesse clandestine che lo davano perdente al Giro). Il secondo è avvenuto il 14 febbraio 2004 nella stanza del residence “Le Rose” di Rimini dove sarebbe stato costretto a ingerire enormi quantità di cocaina. Proprio dopo aver confessato di voler rilasciare «clamorose rivelazioni».
Non è il primo film sul Pirata: oltre alla fiction del 2007 intitolata proprio “Pantani”, anche un documentario americano “The accidental death of a cyclist” si è occupato della triste storia. Questa volta però, la pellicola si avvale di una approfondita ricerca iniziata nel 2014, ma soprattutto della consulenza della famiglia del ciclista e del legale che ha fatto riaprire le indagini.