Il 31 agosto 1870 segna l’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori. Su Sky Arte, dalle 21:15 va in onda “W Maria Montessori, il documentario”, diretto da Malina De Carlo ed Emanuela Audisio, che intende mettere in luce non solo il passato straordinario di una figura capace di ribellarsi al conformismo, ma soprattutto l’attualità del suo sistema di insegnamento. Attualità che proviamo a rendere in 10 punti, con l’aiuto di Cristina De Stefano.

1. È andata controcorrente

Oggi che tutti riscoprono, finalmente, le grandi donne, poche hanno diritto quanto lei di rientrare nella categoria. Maria Montessori è nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona, da un impiegato e una casalinga. Cresciuta in un ambiente che all’epoca alle donne chiedeva solo di essere graziose e intrattenere gli ospiti in salotto, ha deciso di fare qualcosa della sua vita, contro tutto e tutti: si è laureata in Medicina e ha girato il mondo portando avanti la sua crociata per i bambini.

2. Ha perseguito la sua missione

Femminista e suffragetta, da giovane faceva volontariato come medico nei dispensari dei quartieri più poveri della Capitale. È così che ha capito che gli ultimi degli ultimi erano i bambini poveri: sfruttati, abusati, picchiati, e – se in difficoltà – rinchiusi in manicomio. Ha trovato la sua missione: salvare i bambini, tutti, non solo quelli con ritardo mentale, anche quelli oppressi nelle scuole. E ha deciso che la rivoluzione doveva iniziare a un livello più profondo, nella formazione dell’uomo fin da piccolo.

3. Ha avuto un figlio fuori dal matrimonio

Nella vita privata ha osato una relazione di libero amore con un collega, Giuseppe Montesano. È rimasta incinta ma non ha voluto ricorrere al matrimonio riparatore. Quando lui si è sposato con un’altra donna e ha riconosciuto davanti alla legge il bambino, Maria ha perduto ogni diritto sul piccolo di soli 3 anni. Non lo ha visto finché il ragazzo non ha compiuto 15 anni, e allora se lo è andato a riprendere, sfidando ancora una volta ogni regola.

4. Ha insegnato il rispetto dei bambini

Sigmund Freud ha scoperto l’inconscio, Albert Einstein la relatività, Maria Montessori il bambino. Il suo pensiero ha inaugurato una nuova epoca, e tante delle cose che oggi ci sembrano scontate – il rispetto per i bambini, la scuola democratica, il parto dolce – sono il risultato delle sue idee. Ha spiegato che il bambino è una creatura dal cervello potentissimo, capace di grande concentrazione e perfino di autoeducazione. A patto che fin dall’inizio lo si rispetti e lo si lasci lavorare, in famiglia e a scuola, secondo i suoi ritmi.

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5. Ha conquistato il mondo

Nel 1907 Maria Montessori diventa famosa in modo istantaneo, grazie al passaparola degli stranieri che vanno in pellegrinaggio nelle sue prime scuole nei quartieri poveri di Roma e poi tornano in patria a raccontare dei miracoli a cui assistono: alunni tranquilli, sereni, quasi trasformati, tutti presi dal piacere di imparare. Ancora oggi il suo nome è ovunque sinonimo di educazione attenta alle esigenze del bambino.

6. È stata una visionaria

Ha avuto una visione, da giovane, lavorando con i piccoli nel manicomio di Roma, e ha visto quello che era sotto gli occhi di tutti ma apparentemente nessuno sapeva riconoscere: la mente del bambino. Da qui, studiando, provando, osservando, ha costruito il suo metodo. Tutto, nel suo stare nelle classi co gli alunni, è basato sulla visione: una capacità profonda di vedere senza pregiudizi, di cogliere quello che aveva davanti, non quello che la sua mente si aspettava di incontrare. Alle allieve, prima di entrare in aula, diceva: «Io mi svuoto».

7. È stata una donna d’affari

Ha brevettato il suo materiale didattico: una geniale serie di oggetti in legno, cartone, vetro, che isolano dei concetti (proporzioni, geometria, numeri) e prevedono un’autocorrezione dell’errore, in modo che se il bambino sbaglia capisca da solo dove sta il problema e ricominci. Ha preso accordi per la produzione nel mondo e ha creato corsi di formazione internazionali.

8. È inclassificabile

Con le sue idee che promettevano di cambiare per sempre l’universo degli adulti, ha attirato persone di ogni genere: socialisti, teosofi, cattolici e protestanti, monarchici e repubblicani, clericali e anticlericali, e poi indù e buddisti. Nel secolo delle ideologie il suo metodo è rimasto al di sopra di ogni ideologia.

9. Ha le sue ombre

Ha avuto un carattere difficile, un rapporto complicato con molti seguaci, un forte desiderio di controllo, una grande spregiudicatezza nel cercare appoggi politici: per esempio da Mussolini, che nel 1922 la richiama in patria, attirato dalla sua fama nel mondo, e le promette di trasformare la scuola italiana in senso montessoriano, esperimento che fallisce miseramente nel giro di qualche anno.

10. È attualissima

In oltre un secolo il suo metodo non ha perso forza, ma in questo momento è particolarmente di tendenza grazie alle neuroscienze, che stanno confermando molte idee della fondatrice. Anche in Italia in un periodo come questo, in cui l’emergenza coronavirus ha riportato la scuola al centro del dibattito, la vita e il pensiero di Maria Montessori possono ancora ispirare e aiutare genitori e insegnanti a mettere il bambino al centro, qualunque sia il protocollo sanitario da seguire.

Cristina de Stefano, che ha scritto questo articolo, è l’autrice di Il bambino è il maestro. Vita di Maria Montessori (Rizzoli)