Domenica 11 luglio non è stato solo il giorno in cui la Nazionale italiana di calcio ha portato a casa il titolo di campioni d’Europa, ma anche quello in cui – per la prima volta nei 144 anni di storia del prestigioso torneo di tennis – un italiano ha disputato la finale di Wimbledon. Anche se alla fine il titolo l’ha conquistato Novak Djokovic, Matteo Berrettini ha comunque fatto la storia. A 25 anni, infatti, avrà modo di rifarsi più avanti in carriera e il solo fatto di essersi giocato la finale con il più grande tennista oggi in attività (che ha conquistato Wimbledon per la terza volta consecutiva) è un testamento del suo valore sportivo. Ora lo aspettano le Olimpiadi di Tokyo, dove rappresenterà l’Italia insieme ai colleghi Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Camilla Giorgi.
Dopo la sua prestazione, Berrettini è salito di un gradino nel ranking Atp, la classifica dei più forti tennisti al mondo, passando dal nono all’ottavo posto e scavalcando così Roger Federer (che però di anni ne ha 39). Ma oltre ai riconoscimenti sul campo e all’esperienza della finale contro Djokovic, il tennista italiano è improvvisamente entrato nelle grazie dei social media, italiani e non, catturando l’interesse anche di chi di tennis ne capisce poco. Merito della sua bravura e del suo metro e novantasei, certo, ma anche della classe dimostrata dentro e fuori dal campo di gioco. Parla fluentemente inglese e spagnolo, è sempre educato e sorridente nelle interviste e sa come usare la sua piattaforma pubblica (su Instagram lo seguono in quasi 800.000): in questi giorni è diventata virale una vecchia foto in cui indossava la maglietta del movimento Black Lives Matter, un gesto semplice per condannare il razzismo che invece ha creato imbarazzo e reticenza nella Nazionale di calcio.
Da giorni spopola sui social…
Dopo la sua gara, domenica scorsa Berrettini è andato a Wembley a seguire l’altra finale, quella poi vinta dall’Italia contro l’Inghilterra. Già nel pomeriggio erano diventate virali le immagini della sua famiglia che prende le gocce ai fiori di Bach per stemperare la tensione del suo match, provocando ilarità e comprensione. Ma dopo la vittoria dell’Italia, Berrettini è stato «ufficialmente adottato», come scrivono su Twitter, dalla Nazionale di calcio che l’ha coinvolto in tutti i festeggiamenti, da quelli sul prato dello stadio di Wembley a quelli ufficiali tenutisi a Roma, dove è stato invitato a salire sul bus dei calciatori per celebrare insieme i grandi risultati sportivi di questi giorni. Su TikTok l’hashtag #matteoberrettini ha più di cinque milioni e mezzo di visualizzazioni, segno che anche a chi frequenta la piattaforma il tennista piace, e pure tanto.
… ma lui si è sorpreso delle attenzioni ricevute
Classe 1996, nato a Roma e cresciuto nel quartiere del Nuovo Salario, nel 2019 ha conquistato i titoli di Budapest (terra) e Stoccarda (erba), la semifinale all’Us Open (dove ha perso contro Rafa Nadal) e si è qualificato alle Atp Finals di Londra, diventando il terzo e più giovane italiano ad aver partecipato alla prova di singolare maschile del torneo. Un’esplosione «tardiva», come la definiscono gli addetti ai lavori, che ciononostante l’ha portato a essere tra i tennisti più forti al mondo. Ha dalla sua cinque titoli ATP su otto finali disputate ed è l’unico italiano ad averne collezionati due sull’erba. Tra i suoi coach ci sono tutti i grandi nomi del tennis italiano, da Raoul Pietrangeli a Vincenzo Santopadre. Anche la sua compagna è una tennista: si tratta infatti di Ajla Tomljanović, croata naturalizzata australiana, che era in tribuna a tifare per lui.
Al Corriere della Sera ha detto di essersi molto emozionato quando il presidente Sergio Mattarella, a Wembley, gli ha fatto i complimenti, e di essere molto felice delle attenzioni ricevute negli ultimi giorni, nonostante sia una persona molto discreta: «Essere al centro dell’attenzione non mi piace particolarmente e quando sono troppo esposto mi viene addosso una sensazione di disagio, come se sentissi di non meritarmi tanti complimenti. Però credo che la finale a Wimbledon abbia scritto un po’ di storia del nostro tennis, forse le attenzioni di questi giorni un po’ me le sono meritate …». Decisamente sì Matteo, goditele tutte.