Una lunga gavetta, gli anni da modello, l’amore per le camicie-fantasia e una voce che non smetteresti mai di ascoltare. Ecco chi è Matteo Martari. Che dopo film e fiction come Non uccidere, Medici e A un passo dal cielo, esordisce su Rai 2 con un ruolo da protagonista assoluto: quello de L’Alligatore, alias Marco Buratti, ex cantante di blues condannato ingiustamente a sette anni di galera che, una volta uscito, diventa un detective al limite della legge e con l’ossessione della giustizia. Insomma una specie di Rocco Schiavone ma con accento veneto. Veronese per l’esattezza. E con un soprannome, l’alligatore, a ricordargli sempre che, prima di finire in gattabuia, era il frontman dalla blues band Old Red Allegators. Dietro le sbarre l’alligatore ha smesso infatti di cantare ma ha messo a frutto le conoscenze della “mala” trasformandosi in un investigatore molto quotato tra gli avvocati. Ma Marco Buratti è un alligatore anche perché, esattamente come il rettile, si muove a pelo d’acqua nella palude della giustizia cercando la sua “preda” perché ha fame di verità. Una verità che però non riesce a perseguire nella vita privata tanto che Greta (Valeria Solarino) non gli perdona il tradimento.
Il personaggio è uscito dalla penna di Massimo Carlotto, uno dei più bravi scrittori di noir non solo del nostro Paese: negli anni è riuscito a trasformare i suoi libri in vere e proprie inchieste di corruzione tra crimine e potere. E la serie è rimasta fedele sia ai tratti psicologici del personaggio che alla sua etica, alla sua morale: forse anche grazie al fatto che lo stesso autore ha collaborato alla sceneggiatura e all’adattamento de La verità dell’Alligatore, Il corriere colombiano e Il maestro di nodi che hanno dato vita alle quattro puntate. Martari, che ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda per guadagnare ciò che gli ha permesso di fermarsi e seguire la passione per la recitazione – ha frequentato la scuola di teatro, studiato tre lingue e girato il mondo – non è la prima volta che si cimenta con una serie crime. A marzo è stato l’ispettore Marco Corvi in Bella da morire al fianco di Cristiana Capotondi e ha appena finito di girare la terza stagione de I bastardi di Pizzofalcone nel ruolo del magistrato Diego Buffardi con Alessandro Gassmann.
La serie L’Alligatore è interamente girata nella laguna veneta, in particolare nella zona Tre Camini del Lido di Venezia proprio dove Matteo Martari andava a trascorrere le vacanze estive da adolescente: sarà per questo che il personaggio che interpreta, anche grazie al suo accento puro, è tanto credibile? Martari non ha avuto bisogno di modificare quella cadenza tipica veneta anzi, è tornato per un po’ di tempo a casa proprio per “respirare” di nuovo quell’accento che per esigenze lavorative aveva invece dovuto abbandonare.