La battaglia tra Meghan Markle e Buckingham Palace continua. Oggi la duchessa ha scritto a Palazzo per richiedere «prove concrete» in relazione alle accuse di bullismo contro di lei. Il Daily Mail sottolinea, citando fonti di Corte, che la Duchessa ha formalmente chiesto «documenti, e-mail o messaggi di testo» relativi al caso. E, anche se il portavoce dei Sussex ha rifiutato di commentare, gli amici della coppia fanno sapere che l’ex attrice è pronta a portare avanti la sua personale lotta contro «quell’odiato Palazzo che l’ha messa a tacere».

Non era certo un segreto che Meghan Markle ai tempi della sua vita londinese tra il Nottingham Cottage, a Kensington Palace, e Frogmore House, a Windsor, fosse conosciuta per il suo “caratterino” da diva: tre assistenti hanno tagliato la corda in meno di due settimane. E questo è un dato di fatto. Ovviamente i media britannici, da sempre poco amanti della duchessa del Sussex, non hanno risparmiato colpi in quella che ormai è considerata una guerra ancora più sanguinosa di quella con Lady Diana. Persino il tanto equilibrato The Times aveva accusato «Meghan Markle bullizzava gli assistenti reali fino alle lacrime» scatenando un pandemonio. Questo accadeva poco meno di due anni fa ma, ora, dopo l’intervista-scandalo rilasciata a Oprah Winfrey, sono tornate a galla questioni scottanti. Esattamente come questa accusa di bullismo.

La rivelazioni della testata britannica – che ha riportato le testimonianze di alcuni membri dello staff di corte – non potevano lasciare certo indifferente Buckingham Palace, anche perché tacciato di aver «insabbiato» la questione per «proteggere la neo duchessa». Esattamente il contrario di quello che va raccontando Meghan. The Times aveva infatti rivelato i contenuti esplosivi di un’email inviata nell’ottobre 2018 (ben prima che i duchi di Sussex decidessero di trasferirsi in Canda e poi in California) da Jason Knauf, all’epoca addetto alle comunicazioni della Markle, a Simon Case, l’allora segretario privato del principe William, e a Samantha Carruthers, assistente del principe Carlo a Clarence House.

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– Harry e Meghan in viaggio

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Nella missiva Knauf rivelava l’atmosfera di terrore creata da Meghan esprimendo la propria preoccupazione perché nulla era stato fatto per mettere fine al comportamento, definito «inaccettabile, maleducato e bullizzante» della duchessa. E faceva riferimento a una serie di episodi di bullismo da parte di Meghan che avrebbero costretto praticamente alla fuga tre membri dello staff. Knauf, che ora lavora per i Cambridge ed è a capo della loro Fondazione, aveva agito in tal modo per spingere Buckingham Palace a prendere provvedimenti in merito, anche se lo stesso Harry lo aveva pregato personalmente di non procedere con le accuse.

L’ex attrice di Suits, in attesa del secondo figlio, una bambina, e intenzionata a buttarsi in politica dopo gli accordi milionari con Netflix e Spotify, non ci sta e si dichiara vittima per l’ennesima volta di una campagna diffamatoria da parte dei tabloid britannici. Attraverso il suo legale la duchessa ha fatto sapere di essere rattristata dall’«attacco al suo carattere, in particolare per il fatto che lei stessa è stata vittima di episodi di bullismo in passato per il colore della pelle e continua ora a impegnarsi nell’assistere coloro che ne hanno sofferto e ne sono rimasti traumatizzati».
Da un parte c’è Meghan, quindi, che si è sempre mostrata al pubblico come paladina dei diritti dei più deboli, dall’altra invece ci sono molti suoi ex collaboratori che raccontano di essere stati addirittura «umiliati e maltrattati».

Chi dice il falso? Ora ben due inchieste, una interna e una esterna a Buckingham Palace, proveranno a chiarirlo.