«Melania sta contando ogni minuto fino a quando lui non sarà più in carica, per poter divorziare». A rivelarlo è Omarosa Manigault star del programma The Apprentice promossa a consigliera della Casa Bianca confermando il gossip che dal giorno delle elezioni (perse) circola a Washington e dintorni. Prevista quindi battaglia legale non solo all’interno delle istituzioni ma anche nell’ormai ex First Family. A dire il vero che non corresse più buon sangue tra il Presidente e la First Lady era ormai chiaro a tutti ma, soprattutto nell’ultimo anno, quello più difficile, quello delle elezioni e del Covid, era diventato sempre più evidente che Melania scalpitasse per tornare nel suo lussuosissimo attico a New York, al contrario del marito che invece vorrebbe restare ancorato al sogno presidenziale nonostante i risultati.
Eppure Melania e Donald Trump sono sposati da 16 anni (e si frequentano da 20, mica bruscolini) e, nonostante i 25 anni di differenza che li separano anagraficamente, le fredde apparizioni pubbliche e i letti separati, l’ex modella slovena ha più volte sostenuto di avere una stupenda relazione con il marito. «Non stanno divorziando. Sono fatti l’uno per l’altra», sosteneva fino a qualche mese fa Stephanie Winston Wolkoff, amica intima di Melania e suo braccio destro nella East Wing prima della burrascosa separazione seguita all’uscita del suo libro “Io e Melania” in cui ha “spiattellato” come la moglie del Presidente, prima di trasferirsi alla Casa Bianca, abbia negoziato un accordo post matrimoniale per garantire al figlio Barron la giusta fetta dell’impero dei Trump.
Secondo diversi insider, infatti, la signora Trump pensava di separarsi dal marito fin dal 2017, quando nei primi mesi del mandato presidenziale non aveva voluto accompagnare il marito a Washington. Secondo la versione ufficiale voleva seguire l’amato figlio Barron nel completamento dell’anno scolastico a New York; secondo quella ufficiosa, invece, si parlava già di accordo prenup (prematrimoniale) che all’improvviso venne rinegoziato con una clausola postnup aggiornato ai quattro anni di Casa Bianca.
«Melania non vede l’ora di lasciarsi alle spalle la strenuante vita alla Casa Bianca. Non avrebbe mai voluto che Donald si candidasse né pensava avrebbe mai vinto le elezioni, ma non poteva lasciarlo mentre era in carica perché lui avrebbe trovato il modo per punirla», spiega l’ex assistente proprio mentre circolano le voci sulla buonuscita richiesta da Melania Trump che si aggirerebbe sui 50 milioni di dollari. In realtà per nulla così consistente come si vorrebbe far credere se si pensa ai 90 milioni sborsati da Paul McCartney per Heather Mills, o dei 150 di Michael Jordan per Juanita, o dei 45 sborsati nel 2000 da Micheal Douglas per separarsi dalla produttrice Diandra Luker o degli 80 milioni per la separazione di Madonna e del regista Guy Ritchie dopo soli otto anni di matrimonio. Insomma, se si considera il patrimonio di Trump questa cifra non dovrebbe affatto spaventare.
Forse però non sapremo mai la verità. Alla sua privacy Melania tiene moltissimo, da sempre, e questo le va riconosciuto: non ha mai sgomitato per rubare la scena al marito e non ha mai dato adito a pettegolezzi durante i due decenni che la legano al tycoon. Difficile quindi che leggeremo i retroscena del loro matrimonio, gli accordi della separazione e della vita al 1600 di Pennsylvania Avenue come è successo per Michelle Obama.
Non ne ha bisogno, dicono i suoi fan. Non ne sarebbe capace, rispondono i maligni. Noi aspettiamo solo il prossimo capitolo della saga…