Basta chiamarla “sfortunata cantante” perché Mia Martini era una grande donna! Nonostante siano passati parecchi anni dalla sua scomparsa, la sua splendida voce continua ad emozionare milioni di persone, vecchi e nuovi ascoltatori, e la lista dei brani che hanno fatto la storia della musica italiana è davvero lunga. Per amarti, Padre davvero, Piccolo uomo, Minuetto, Almeno tu nell’universo…vi dicono nulla? Le “corde” di Domenica Rita Adriana Bertè (perché questo era il suo nome completo all’anagrafe), con la sua straordinaria capacità di mixare generi e stili, hanno interpretato brani che coinvolgono in lungo e in largo l’intero Paese: ha cantato in italiano, veneto, napoletano, e calabrese.
Nata il 20 settembre del 1947, è la seconda di quattro sorelle, dopo Leda e prima delle più piccole Loredana e Olivia; e proprio insieme a Loredana, fin da piccola – a 5 anni studia pianoforte, a 13 si esibisce in alcune feste di paese – si dedica alla passione per la musica fino a quando non è abbastanza grande per “lanciarsi” in un concorso canoro.
(Mia Martini, Fabrizio Frizzi, Elisabetta Gardini e Raffaele Paganini durante il photocall della conferenza stampa della trasmissione Rai ”Europa Europa”).
L’adolescenza di Mia Martini si svolge tra Porto Recanati, dove la famiglia si è trasferita per motivi di lavoro del padre, e Ancona, ma è solo col trasloco a Roma per cantare seriamente che conosce il discografico Carlo Alberto Rossi che la lancia come ragazza yè-yè con il nome di Mimì Bertè. Nel 1964 vince il Festival di Bellaria, diventando a tutti gli effetti una giovane promessa della musica italiana.
(Mia Martini nel settembre del 1972).
In un lampo arriva il 1970 e la Martini incide il suo primo album con cui arriva il grande successo: durante quell’estate tutti canticchiano “Oltre la collina” e iniziano a conoscere e amare la sensibilità fuori dal comune della cantante calabra. Con questa ascesa si guadagna anche le prime esibizioni allo storico locale Piper, il cambiamento della propria immagine e il cambio definitivo di nome, da Mimì a Mia. Nel 1972 la Martini torna al successo con il brano “Piccolo uomo”, che le permette di vincere il Festivalbar. Da lì in poi, i suoi brani sono una vittoria dietro l’altra, come “Minuetto”, scritto per lei da Franco Califano, col quale diventa una cantante apprezzata in tutto il mondo. Negli anni Ottanta Mia Martini fa un passaggio importante, da cantante a cantautrice, e alla sua prima volta a Sanremo vince il premio della critica. Che bisserà nel 1989 con il brano “Almeno tu, nell’universo”.
(La cantante romana Gabriella Ferri alla chitarra insieme a Mia Martini).
Dopo un’intensa e impegnativa storia d’amore con il collega Ivano Fossati, durata dalla fine degli anni Settanta fino al 1990, l’immagine della cantante entra in un vortice sfavorevole e incominciano a circolare voci sul fatto che sia una portatrice di sfortuna (il tutto solo perché una sera, due membri della sue band ebbero un incidente stradale e morirono): Mia Martini vede annullarsi numerosi impegni lavorativi e subisce vere e proprie offese, anche dai colleghi. Un “meccanismo” perverso che noi oggi chiameremmo bullismo.
(Nel 1993, Roberto Murolo con Mia Martini al Cantagiro).
Tuttora aleggia un velo misterioso sulla sua morte. E sulle motivazioni che potrebbero averla spinta a una scelta così drammatica. Se poi sono vere e confermate le illazioni che tengono banco da decenni sulle pagine dei giornali: si è parlato di suicidio, depressione e overdose, tutte teorie sulle quali è stato impossibile indagare dopo la cremazione. E’ il 12 maggio del 1995 e Mia Martini ha solo 47 anni quando il suo corpo senza vita viene ritrovato dai vigili del fuoco accorsi a casa della cantante dopo la chiamata del manager. Ancora oggi in molti, in primis la sorella Loredana, non si danno pace.
(La cantante Mia Martini in un’immagine d’archivio).
E ora ascolta una delle sue più belle canzoni che in questi giorni compie 30 anni!