«Mimì era una donna tormentata, molto diversa da me. Interpretarla è stata una sfida, lasciarla alla fine del film, un grande dolore». Serena Rossi presta il volto e la voce a Mia Martini, magnifica e sfortunata cantante scomparsa prematuramente nel 1995, in “Io sono Mia“, in tv su Rai1 il 12 febbraio (la regia è di Riccardo Donna).
Bella e sfortunata
È il 1989, Mimì ha 41 anni e sta per tornare a Sanremo, sul palco dell’Ariston, dopo un lungo periodo di sofferenze: canterà Almeno tu nell’universo, il brano destinato a diventare il suo più grande successo e a riscattarla per sempre. Soltanto sei anni più tardi verrà ritrovata senza vita in casa propria, in circostanze che non sono mai state completamente chiarite, presumibilmente aveva ingerito troppi farmaci. Ma il film questo non ce lo mostrerà. La vedremo invece ripercorrere all’inverso la propria vita partendo da quel momento speciale e lasciandosi trasportare dai ricordi, durante l’intervista con una reporter (Lucia Mascino).
L’adolescenza difficile, tormentata dall’ostilità del padre, descritto come irascibile e violento, a cui dedicò anche una delle sue prime canzoni, Padre davvero. I primi passi nel mondo della musica, al Piper di Roma, insieme alla sorella Loredana Berté (interpretata da Dajana Roncione) e la scelta del nome d’arte (quello di battesimo era Domenica), Mia da Mia Farrow, la sua attrice preferita, e Martini come il cocktail, perché era tra i nomi italiani più riconoscibili all’estero. Poi i grandi successi dei primi anni Settanta, da Piccolo Uomo a Minuetto. E infine il paradosso, quella nomea di “iettatrice” che poco dopo le spezzò la carriera, costringendola a lasciare le scene per diversi anni. Loredana Berté nella sua biografia raccontava che le dicerie su Mimì erano nate dopo un incidente stradale che coinvolse i membri della sua band mentre tornavano da un concerto. Cattiverie e insinuazioni si erano ingigantite fino a farla diventare una specie di “appestata”, e lei le aveva combattuto a lungo, prima di arrendersi e decidere di ritirarsi.
Adorata dagli amici
Nel film vedremo accanto a lei Franco Califano (Stefano Pesce), che scrisse il testo di Minuetto, ma non l’amico Renato Zero, inseparabile ai tempi del Piper, che ha chiesto di non essere coinvolto nel progetto e sarà sostituito da un personaggio somigliante. E non vi apparirà neanche Ivano Fossati, col quale Mimì ebbe una lunga e tormentata storia d’amore, la più importante della sua vita.
Loredana Berté ha collaborato alla sceneggiatura firmata da Monica Rametta, aggiungendole anche qualche aneddoto privato. E ha spiegato che Serena Rossi «restituisce la memoria di Mia Martini senza mai imitarla».