Nei panni di Fox Mulder, l’agente dell’Fbi protagonista del telefilm cult X-Files, David Duchovny ha stregato milioni di spettatori. In tantissimi sono infatti rimasti incollati allo schermo (per nove anni, dal 1993 al 2002) in attesa di scoprire la verità sul complotto alieno al centro della serie, e di vedere un bacio tra lui e la compagna di indagini Dana Scully. Eccolo ora, per la gioia dei fan, interpretare di nuovo l’algido agente alle prese con casi paranormali nel film X-Files: Voglio crederci (dal 5 settembre al cinema). Al suo fianco c’è l’immancabile Dana-Gillian Anderson. E dal set, blindatissimo, sono arrivate notizie di scene molto calde tra i due. Non proprio una novità. Sembra che David si sia affezionato ai ruoli “hot”: è infatti il protagonista di Californication (su Italia 1 dall’8 settembre), la serie Usa su uno scrittore in crisi che annega i suoi tormenti nell’alcol, nella droga e in tanto, tantissimo sesso. Un ruolo talmente “sex addicted” che ha spinto l’attore proprio in questi giorni a ricorrere a una clinica per disintossicarsi dal sesso compulsivo scatenato dalle folli avventure tv. Eppure, incontrandolo, Duchovny sembra l’opposto del super macho con la fissa per le donne. Laureato a Princeton e Yale, è padre di famiglia, sposato da 12 anni con la collega Tea Leoni.

X-Files: Duchovny ritorna nei panni dell’agente Mulder

Che effetto le ha fatto tornare a vestire i panni dell’agente Mulder?

«L’ho interpretato per nove anni, posso dire che Mulder sono io. Così mi è venuto del tutto naturale recitare questa sua nuova avventura».

Novità sul personaggio?

«Mulder e Scully sono sempre gli stessi, con le loro manie e la loro voglia di cercare la verità. Però in effetti una novità c’è».

Si riferisce alla loro relazione?

«E a cosa sennò? Lui e Scully sono davvero due metà perfette. Mulder crede nel mistero,

lei nella scienza. E finalmente questa attrazione troverà uno sbocco… Però non aspettatevi cose troppo romantiche: il loro è un rapporto più mentale che fisico, un incontro intellettuale, un legame fra due maniaci dell’inesplicabile».

Era da sei anni che lei e Gillian non recitavate insieme. Com’è stato fare coppia di nuovo?

«Come riabbracciare una sorella che non vedi da tempo. All’epoca del telefilm eravamo quasi stufi l’uno dell’altro (ride). Ma ora tra noi si è creata una magica alchimia».

Sua moglie non è gelosa?

«Per fortuna il set era in Canada. Tea non avrebbe molto apprezzato alcune scene previste dal copione».

Il nuovo film: Californication

Anche in Californication, la serie tv di cui è protagonista e che arriva ora in Italia, il sesso non manca.

«Mia moglie non voleva che la facessi! L’ha ribattezzata Sex-X (ride). Era contraria al fatto che interpretassi uno scrittore in crisi creativa, che sfoga ogni stress andando a letto con donne diverse. Ma in fondo io trovo che le scene di sesso siano terribilmente buffe».

Perché?

«Perché nel sesso prevale l’istinto, sei fuori controllo. È ridicolo vedere una persona in balia del suo desiderio. E poi io detesto le scene di nudo. Però appena ho letto il copione di Californication ho capito che faceva per me».

Cosa l’ha attratta?

«È una commedia intelligente e dissacrante dove sapevo che avrei dato il meglio. Hank è un uomo allo sbando. Ha perso la sua anima, la famiglia, la capacità di scrivere: tutto. E deve riuscire a venirne fuori. Per questo passa attraverso l’alcol, la droga e il sesso».

Il contrario di lei, che sta con la stessa donna da 12 anni…

«Se qualcuno mi avesse detto 12 anni fa che con Tea le cose sarebbero andate così non gli avrei creduto: non pensavo che coinvolgimento e passione potessero restare vivi così a lungo. Il mio record di durata in una relazione, prima di Tea, era di due anni».

Come avete fatto?

«La parte più bella di un rapporto arriva con il tempo: man mano che il legame diventa profondo, giorno dopo giorno. È eccitante. Per non parlare di quella volta in sauna…».

Si può dire?

«Be’, ci eravamo concessi un weekend romantico in Canada. Stavamo facendo la sauna, ma presi dal trasporto ci siamo spinti un po’ in là. E Tea dal calore è svenuta! Scherzi a parte, l’importante è trovare un punto di incontro».

Per esempio?

«Io detesto portare la fede. Così, per non dare un dispiacere a mia moglie, mi sono fatto fare un tatuaggio. È stato un compromesso. Le ho detto: “Se mi faccio un tatuaggio, posso togliermi l’anello?”».

Non si è offesa?

«Le è piaciuto talmente tanto che è andata a farsene fare uno anche lei. C’è scritto AYSF.

Sono le iniziali di una frase in codice, tra noi due, di cui non svelerò mai il significato. L’affiatamento è il segreto di tutto».

Come per Mulder e Scully.

«Già. E vuole sapere cos’altro ho in comune con Mulder? Una volta ho visto un Ufo. Avevo 25 anni e ho avvistato in cielo una cosa luminosa che scompariva. Mi ha fatto un effetto incredibile!».

E cosa ha pensato?

«David, devi prenderti una vacanza!» (ride).