Se avete scaricato la app di Instagram sul vostro smartphone cercate il profilo di Barack Obama, il mai dimenticato ex Presidente degli Stati Uniti e scrollate le sue foto. Lo scorso anno – il 17 gennaio 2023 – per il compleanno della moglie Michelle, sotto un romanticissimo scatto di loro due abbracciati, di spalle, le silhouette controluce mentre guardano il tramonto, scriveva: «Buon compleanno Michelle, tu rendi ogni giornata più luminosa, e sei ogni giorno più bella!». È l’immagine di una coppia che sembra uscita da un film e che in realtà ci ha fatto sognare da quando ha fatto capolino sulla scalinata della Casa Bianca nel 2009. Lui bello come il sole, alto, sottile, elegante. Lei perfetta, decisa, sorridente. Né davanti né dietro di lui, ma pari.
Michelle e Barack Obama, la coppia più affiatata
Oggi che compie 60 anni, Michelle forse un piccolo passo avanti al marito invece lo ha fatto, in termini di popolarità. Se lui conta 36,5 milioni di follower su Instagram, lei ne conta la bellezza di 57,3. È una donna amata, non solo da Barack, le cui immagini con lei e le parole dolci, i sorrisi e gli abbracci sono da guinness del sentimento – e chissà cosa si inventerà per festeggiarla in questo importante traguardo – ma soprattutto dalla gente che apprezza il suo mostrarsi con le proprie passioni, l’impegno, anche la fragilità.
Nel 2018 si racconta in una autobiografia
Il merito va alla autobiografia che ha pubblicato nel 2018: Becoming. La mia storia (Garzanti) in cui Michelle ha raccontato come è diventata una delle donne più potenti e famose del mondo partendo dalle cucine dello Iowa per arrivare alle sale da ballo di Buckingham Palace. Nel libro parla di tutto, delle paure, delle critiche ricevute, dei dubbi, delle discussioni con Barack. Mostrando i dietro le quinte della sua famiglia balzata all’improvviso sotto i riflettori di tutto il mondo. Ma buona parte della sua popolarità la deve anche al fatto che è una donna capace di non tirarsi mai indietro, che mostra sempre un grande entusiasmo anche nelle situazioni più difficili, cosa che avrebbe messo qualsiasi altra first lady ko.
Sempre al fianco del marito, ma qualche volta anche davanti
Altro che Melania, la first lady che è venuta dopo, con l’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, il successore di Barack Obama. Lei sì che è stata sempre un passo indietro rispetto al marito: sorriso di convenienza e postura da allieva di un rigido collegio. Barack invece Michelle l’ha sempre presa per mano, le ha sempre chiesto consiglio, con lei ha fatto la strada. Se siete curiosi di sapere come tutto è iniziato, sulla storia d’amore di Barack e Michelle qualche anno fa è uscito un film: Ti amo presidente. Quando si sono conosciuti lei si era già laureata in Legge ad Harvard e faceva l’avvocato associato in uno studio. Mentre lui era solo un giovane stagista che cercava di fare breccia nel cuore di quella giovane donna dal corpo sinuoso, gli occhi brillanti e il sorriso aperto. Si incontrarono a Chicago nel 1989 e nel 1992 erano sposati.
Dal primo appuntamento al cinema alla fondazione della casa di produzione cinematografica
Al primo appuntamento andarono a vedere Fa’ la cosa giusta di Spike Lee e si può dire che quel titolo fu di buon auspicio. I due hanno messo come regola della vita quello di fare la cosa giusta: il volontariato per lei, le campagne contro l’obesità infantile e l’istruzione per le ragazze, la cura per l’orto, l’impegno sociale, oggi insieme anche una società di produzione cinematografica – la Higher Ground – per dare voce a chi non ce l’ha.
Michelle Obama: da avvocatessa a first lady
«Nella mia vita, finora, sono stata avvocato, dirigente di un ospedale e direttore di un ente no profit che aiuta i giovani a costruirsi una carriera. Sono stata una studentessa nera della working class in un costoso college frequentato in prevalenza da bianchi. Sono stata spesso l’unica donna e l’unica persona afroamericana presente nella stanza, in molte stanze diverse. Sono stata moglie, neomamma stressata, figlia lacerata dal dolore del lutto. E, fino a non molto tempo fa, sono stata la first lady degli Stati Uniti d’America, un lavoro che ufficialmente non è un lavoro, ma che mi ha offerto una tribuna che mai avrei immaginato» scrive nella prefazione della sua autobiografia.
L’aborto spontaneo e la fecondazione assistita
Se c’è una cosa che non manca a Michelle Obama è la sincerità, al punto che, sempre nella citata autobiografia, ha raccontato di avere avuto in passato un aborto spontaneo e di avere concepito le figlie Malia e Sasha, 25 e 22 anni, con la fecondazione assistita. È stata varie volte eletta dai giornali fra le persone più influenti, fra le donne più ispiratrici del mondo, fra le meglio vestite e più eleganti.
Oggi Michelle Obama è un modello per le donne
E oggi? È ancora un modello per le ragazze e per le donne, non solo perché è nera e perché ha rotto il soffitto di cristallo, ma perché ha saputo controllare le critiche, portare avanti le sue idee a dispetto di tutti, perché ha sempre rappresentato una donna libera che non si lascia abbattere dei pregiudizi. E la gente l’ha seguita e la segue. I media americani la vorrebbero come sfidante per i democratici contro la repubblicana Nikki Haley per la conquista della Casa Bianca. Sarebbe un bel colpo. Perché Michelle Obama è una donna preparata, colta (ha due lauree, una a Princeton e una ad Harvard), ha conoscenze legali e soprattutto sa come funziona la Casa Bianca. Perché lei con il marito ha trascorso 8 anni in quei saloni, tra quelle stanze, lavorando l’orto e passeggiando nel giardino, frequentando politici, primi ministri, re e regine, facendo bagni di folla, incontrando bambini e donne che aspettavano un suo gesto e una sua parola, visitando ogni angolo del mondo e degli Stati Uniti. E poi perché ha detto: «C’erano giorni, settimane e mesi in cui odiavo la politica. E momenti in cui ero talmente sopraffatta dalla bellezza del mio Paese e della sua gente da restare senza parole».