Miguel Bosé si confessa in Bosé, la miniserie apertamente ispirata alla precedente autobiografia Il figlio di Capitan Tuono, che debutta il 3 novembre su Paramount+.

La miniserie Bosé

Sei puntate che partono dal 2007, anno in cui la popolarissima star era impegnata nella promozione del suo album di platino, Papito. Ogni episodio è dedicato a una canzone per scoprirne la genesi e i significati più profondi e, forse per la prima volta, la vita del cantautore viene scandagliata e approfondita, partendo dalla sua adolescenza per poi assistere al suo decollo sulla scena musicale e artistica.

Ma prima di diventare un successo internazionale, Miguel Bosé era “solo” un fortunatissimo ragazzo spagnolo costretto però nelle strette maglie di una società estremamente conservatrice. «Io vivo come posso amica mia, non so chi sono né di me che sarà», cantava in Bravi ragazzi nel 1982 (ci si emoziona ancora riguardando la sua vittoria al Festivalbar di quell’anno) il biondissimo e atletico rampollo figlio del più famoso torero di Spagna e della bellissima attrice italiana.

Da allora quel ragazzino ha venduto oltre 30 milioni di dischi passando dalla dance pop alla new wave. E ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il Grammy, il Billboard Latin Music Awards e persino la Medaglia d’oro al merito delle arti.

Trama e anticipazioni della miniserie Bosé

Negli anni ’60 la Spagna era letteralmente ossessionata dalla relazione (poi divenuta parecchio tumultuosa per terminare ancora peggio nel 1968) tra il matador Luis Miguel Dominguín e la star del cinema italiano Lucia Bosé. Il figlio Miguel non è certo da meno e crea scompiglio nel mondo della musica spagnola con il suo stile irriverente e provocatorio per il gusto conservatore dell’epoca.

Nei primi due episodi della serie si assiste a un salto temporale dal Bosé adolescente al Bosé adulto, passando per la rigida educazione imposta da Dominguin al figlio, fin da subito dichiaratosi bisessuale e intenzionato, anziché a seguire le orme del padre, a percorrere la strada dello show business, cantando, recitando (soprattutto in Italia) e danzando.
Nelle prime due puntate Miguel Bosé vive una storia d’amore con Ana Obregón mentre però frequenta anche il ballerino Nacho, con cui poi vola a New York per studiare danza. Insomma, una fluidità che anticipa i tempi.

Ipa
1 di 8
Ipa
2 di 8
Ipa
3 di 8
Ipa
4 di 8
Ipa
5 di 8
Ipa
6 di 8
Ipa
7 di 8
Ipa
8 di 8

Il complicato rapporto di Miguel Bosé con i genitori

La serie si sofferma inevitabilmente sul conflitto tra Miguel, suo papà Luis Miguel che non ha alcun ritegno nel provarci persino con la sua fidanzata Ana, e sua madre Lucia (interpretata da Valeria Solarino). Mentre Dominguin ossessionava il figlio con la sua fama di tombeur de femmes, Lucia non è mai riuscita ad andare oltre il dolore e il fallimento di quel matrimonio tanto osannato dai media, rinunciando alla carriera e costringendo il giovanissimo Miguel, allora appena 12enne ma già idolo delle adolescenti di mezzo mondo, a portare i soldi a casa per mantenere una mamma che a metà anni ’70 aveva praticamente smesso di lavorare e che è mancata nel 2020.

https://youtu.be/hL13HwNAlts

I due Miguel Bosé della serie

José Pastor, 28 anni, somiglia molto al Bosé degli anni Settanta, alto, magro e affascinante, mentre il 47enne Iván Sánchez interpreta il Miguel del nuovo millennio, quello maturo e in grado di vivere alla luce del sole la storia d’amore con il proprio compagno. Ma soprattutto quello che riesce a esaudire il desiderio di paternità diventando papà di Diego, Tadeo, Ivo e Telmo, nati da madre surrogata. Una paternità a lungo desiderata e cercata nella speranza di poter crescere i figli cancellando quell’infanzia tanto complicata e infelice.
Purtroppo Bosé e il compagno Nacho Palau si sono separati nel 2018 dando via a un’aspra battaglia legale proprio per la custodia dei quattro figli.

Ipa
1 di 5
Ipa
2 di 5
Ipa
3 di 5
Ipa
4 di 5
Ipa
5 di 5