Per un periodo rivoluzionario ci vuole una Miss Italia altrettanto rivoluzionaria. A cominciare dal format, studiato da influencer, instagrammer e massmediologi, che prevede un’intera settimana di attività, aggiornamenti con pillole giornaliere sui canali social, e una finale condotta dalla poliedrica twerking girl Elettra Lamborghini. Non proprio una bellezza mediterranea acqua e sapone come dovrebbe rappresentare invece Miss Italia, come ha fatto notare qualcuno, ma quante delle elette in realtà lo erano davvero?
Considerato negli ultimi anni un concorso un tantino anacronistico, il nuovo programma punta proprio a sfidare il tempo con importanti cambiamenti pur nel rispetto di una tradizione storica. Perché, come dice Patrizia Mirigliani, organizzatrice della kermesse e figlia dello storico patron Enzo, «Miss Italia non è un concorso di bellezza. È la storia delle donne».
L’innovazione è affidata alla conduzione della “Iena” Alessandro Di Sarno che, durante il corso della settimana, accompagnerà gli spettatori, insieme ai coach (anche se fa tanto Maria De Filippi) alla scoperta delle ragazze, non solo durante il backstage e le prove, ma anche attraverso brevi highlights e pillole quotidiane su Helbiz Live e sul profilo Instagram @crown.revolution.
Insomma, una vera e propria mini serie tv per stimolare le ragazze, mostrare al pubblico la loro originalità, la capacità di trasformazione, e di riuscire, alla fine delle tre prove previste, ad accedere all’ultima fase della competizione. Tutto prima della grande finale del 19 dicembre condotta dalla nipote del famoso produttore di auto di lusso. Elettra Lamborghini è stata scelta dalla Mirigliani per la sua originalità, la sua autoironia, perché è moderna (ma come si fa a non esserlo a 27 anni?), e perché è in grado di mettersi in gioco in molteplici campi consapevole delle proprie qualità.
Insieme all’attuale detentrice del titolo, Carolina Stramare (eletta nel 2019), la cantante avrà il compito di traghettare il concorso in una nuova “epoca” che passa da un concetto di “bellezza creativa”. Banditi quindi i numeri sulla coccarda e i costumi da bagno perché «Meno si appartiene al branco e più si è fighi», racconta l’artista sposata da poco più di un anno con Afrojack, all’anagrafe Nick van de Wall, si punta su slogan quali la libertà di pensiero, la solidarietà femminile, la semplicità e la capacità di credere in se stesse.
Scontato? Mai quanto “la pace nel mondo”, desiderio immancabile di tutte le Miss!