Meraviglia d’Italia, Montalbano dovrebbe essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità per essere protetto dall’Unesco
Lo abbiamo aspettato per mesi e finalmente è arrivato: Montalbano, il commissario più seguito dagli italiani, ritorna sul piccolo schermo con due episodi inediti, “La giostra degli scambi” e “Amore”, il 12 e 19 febbraio in prima serata su Rai1.
Insieme a lui ritroviamo tutti i componenti di quella che ormai possiamo considerare una famiglia allargata: l’eterna fidanzata Livia, il devoto Fazio, il dongiovanni Mimì, l’allegro Catarella, l’infaticabile Adelina e tutti gli altri protagonisti della famosa serie.
La fiction, trasmessa in oltre 60 paesi tra Europa e resto del mondo, ha quasi 20 anni (i primi episodi risalgono al 1999) e in ogni stagione conquista milioni di spettatori. La domanda è quindi d’obbligo: perché piace così tanto?
Il merito del successo va innanzitutto all’autore delle trame, il maestro Andrea Camilleri, all’attivo con oltre 100 libri, che con la sua inventiva ogni volta riesce a trasportarci nei misteri di Vigata e dell’animo umano. “La mia droga è la vita”, ha affermato qualche mese fa al Teatro Franco Parenti di Milano il celebre scrittore, insuperabile burattinaio che muove con mestiere intricati fili di passioni e sentimenti.
Suggestiva attrazione deriva anche dall’ambientazione delle scene in Sicilia, terra bella e crudele, ricca di contrasti, indecifrabile come una donna d’altri tempi, restia a rivelarsi fino in fondo. E infine, grande tributo va ai personaggi che amiamo in maniera incondizionata e di cui invidiamo pregi e sopportiamo difetti. Vediamoli insieme.
Montalbano, uomo tutto d’un pezzo
Di lui apprezziamo, oltre al fiuto investigativo e alla ricerca ostinata della verità, quel particolare senso dello humour che rende sopportabile la vita anche in situazioni complesse e che ci stimola ad affrontare con maggiore forza le nostre piccole e grandi sfide quotidiane. Certo, ogni tanto bisogna chiudere gli occhi e far finta di nulla di fronte alle sue svagatezze (quante volte si è dimenticato Livia in aeroporto o alla fermata del bus?) e al suo mettere al primo posto le indagini poliziesche piuttosto che le persone che gli vogliono bene. Lui è fatto così, prendere o lasciare, ma non importa: il commissario piace a prescindere, come direbbe Totò. È irresistibile per quel mix di protezione e intrattabilità che fa di lui il tipico uomo che “non deve chiedere mai”. Montalbano, te lo confessiamo: a noi potresti chiedere di tutto!
Livia, una Penelope dei nostri tempi
Con il passare degli anni, il rapporto all’interno della coppia si è consolidato e la compagna del commissario, dopo un periodo di turbolenze e inquietudini, sembra aver trovato finalmente il giusto equilibrio. Le invidiamo la pazienza e la tenacia con cui ha saputo proteggere il suo amore a oltre mille chilometri di distanza anche perché, diciamolo pure, Salvo non è proprio un tipo facile! Forse dopo tanto tempo, al suo posto saremmo state più intraprendenti e avremmo preteso di indossare l’abito bianco… Attenzione, una scena di nozze ci aspetta nei nuovi episodi: sarà la volta giusta? Finché non vediamo Montalbano pronunciare il fatidico sì, non ci crediamo!
Squadra che vince non si cambia
Impossibile pensare al commissario senza i suoi inseparabili colleghi e amici: Mimì, Fazio, Catarella. Del vice Mimì Augello ammiriamo l’inossidabile fedeltà a Salvo e gli perdoniamo – da immancabile “fimminaro” – le diverse scappatelle disseminate nei numerosi episodi, confidenti che l’attuale amore per Beba è sincero e duraturo (almeno si spera!). Dell’ispettore Fazio tolleriamo la pignoleria e precisione (testimoniata dai numerosi “pizzini”) ma non sopportiamo la sua estrema riservatezza: vorremmo saperne di più sulla sua vita personale, un “caruso” così a modo non può essere single! E infine, cosa dire di Catarella? Gli vogliamo bene perché, in un mondo in continuo cambiamento, lui è sempre fedele a se stesso: casinista e pasticcione ma super efficiente quando si tratta di utilizzare il computer. Tutti vorremmo avere un collega così in ufficio, capace di strappare una risata anche nei momenti difficili.
Le armi segrete di Adelina
Vorremmo essere al posto di Adelina per essere vicine al commissario (e dare una sbirciatina ai suoi effetti personali) e per il rapporto di fiducia e confidenza che ha con lui, ma inutile dire che vorremmo soprattutto essere al posto di Montalbano per gustare le squisitezze che la fidata governante è in grado di preparare (giusto per citarne qualcuna: la pasta ‘ncasciata, le arancine, le sarde ripiene), capolavori gastronomici capaci di far cambiare umore a Salvo quando è alle prese con situazioni complicate.