“La bambina che non voleva cantare” racconta la storia della cantante Nada Malanima, conosciuta da tutti semplicemente come Nada, e ripercorre tutta la sua vita, dall’infanzia vissuta in campagna, alle lezioni di canto prese controvoglia, fino a quando a quindici anni sale sul palco di Sanremo e conquista tutti con il brano che tutti ancora oggi canticchiamo “Ma che freddo fa” e diventando così l’icona di un’intera generazione.
Il Tv-movie – ispirato a “Il mio cuore umano“, l’autobiografia poetica di Nada – andrà in onda su Rai Uno in prima serata il 10 marzo: scritto da Monica Rametta e diretto da Costanza Quatriglio, il film è interpretato da Giulietta Rebeggiani che veste i panni di una piccola Nada di 7 anni; da Carolina Crescentini nel ruolo di Viviana, la madre di Nada; e ancora da Tecla Insolia, la cantante all’età di 15 anni; e infine da Massimo Poggio, Guido De Santis e Paolo Calabresi nel ruolo del maestro Leonildo.
La regista ha immaginato “La bambina che non voleva cantare” subito dopo aver realizzato proprio il docu-film “Il mio cuore umano“: da subito si è innamorata della voce prodigiosa di questa bambina con il cuore ferito a causa dell’instabilità emotiva della madre, «così ho pensato a un film che unisse la favola con la musica, personaggi lievi e vitali insieme con i lati più oscuri dell’animo umano, la potenza del talento e della vocazione con le paure più segrete dell’infanzia», ha sottolineato Costanza Quatriglio.
Nada, nel film come nella vita, canta per mamma Viviana dedicando a lei ogni parola delle canzoni d’amore che il maestro Leonildo le fa conoscere. E proprio grazie ai testi di Mina, Ornella Vanoni, Gino Paoli o Claudio Villa, il film è un vero e proprio viaggio nella canzone italiana di quegli anni, oltre che nella nostra tradizione.
Ma scopriamo di più di ciò che avviene nella campagna toscana, a Gabbro, in provincia di Livorno, durante i primi anni Sessanta. L’universo di Nada gira tutto intorno a nonna Mora, la colonna portante di tutta la famiglia, alla sorella Miria, protettiva, dolce e sensibile, al babbo Gino, un uomo buono, taciturno e gran lavoratore, e alla mamma Viviana, spesso preda di forti depressioni che la tengono lontana dal mondo reale.
Quando viene scoperto il talento di Nada per il canto, il cuore sensibile della bimba si convince che solo la sua voce ha il potere di far guarire la sua mamma. E così, tra la gioia di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare, Nada cresce accettando solo ciò che Viviana desidera per lei. La scoperta del talento la rende felice perché quello per lei è l’unico modo per ottenere le attenzioni della madre e quell’amore che sente sfuggirle ogni giorno. Ma Nada deve anche fare i conti con la sua vocazione, con quella “chiamata” cui vorrebbe resistere e che invece si impone con una forza travolgente.
Da quando Nada intona “Ma che freddo fa” sul palco dell’Ariston a Sanremo non è più la stessa e la sua vita si trasforma in una “vera” avventura.