Maria Chiara Fraschetta, in arte Nina Zilli, è diventata una splendida trentottenne che canta la forza incredibile delle donne, nella sua Senza appartenere. In pausa dalle esperienze televisive al banco dei giudici di Italia’s got Talent (dal 2015), torna al Festival di Sanremo tra i Big per la terza volta, dopo un tour che l’ha tenuta impegnata negli ultimi mesi. Ecco cosa ci ha raccontato.

Quanto è importante il messaggio di questo brano?

Il messaggio è ovviamente molto importante, Senza appartenere è una canzone che dedico a tutte le femmine del mondo. Parla della forza incredibile della donna, di quella grande luce che viene da dentro, la luce della resilienza. E più le situazioni si fanno difficili, più splende. Siamo creature molto fragili e nello stesso tempo molto potenti, ed è alle donne che hanno provato più paura che dedico questa canzone, perché hanno avuto anche molto più coraggio.

Quanta strada c’è ancora da fare per noi donne?

Purtroppo tanta. Sembra che le femministe degli anni 70 abbiano inutilmente bruciato reggiseni, perché la mentalità non è realmente cambiata. La libertà sessuale ha riportato le donne oggetto invece di liberarci dal tabù del sesso, gli abusi di potere sono all’ordine del giorno e avere il bisogno di istituire quote rosa in settori lavorativi, è di per sé sinonimo di disuguaglianza e discriminazioni. Se guardiamo le statistiche di violenze, abusi e femminicidio, sono allarmanti. Progrediamo dal punto di vista tecnologico ma eticamente ci stiamo trascurando troppo.

Sei mai “appartenuta” a qualcuno?

In amore, se inteso come “dare tutto e per tutto” e abbandonarsi all’altro, sì. Un amore temperato non sarebbe amore. “Appartenere”, fortunatamente no. Sono una persona che ha bisogno di sentirsi libera, appena sento che qualcuno vuole ‘legarmi’ a sé, taglio il filo e volo via. Non sempre si ha la forza di uscire da certe situazioni e spesso non si ha nemmeno una seconda possibilità, certi comportamenti, sono importanti campanelli d’allarme.

Qual è la cosa che più ti emoziona nel tornare a Sanremo?

Quel palco, quel teatro. L’atmosfera che si respira, i miei ricordi da bambina e i sogni che si sono realizzati.

Capelli e look, quanto ci giocherai?

È sempre la musica a scegliere il vestito, in questo caso sarò in linea con il testo, niente colpi di testa e capelli colorati. Vestiró Vivienne Westwood Haute Couture, dei meravigliosi abiti dell’archivo.

Ci fai un breve mini-turorial di trucco “Nina Zilli”, per copiare il tuo trucco quotidiano?

Un pochino di copri occhiaie, anche appena sopra la palpebra per illuminare gli occhi, un burrocacao rosato che uso anche come blush. Niente pennelli, rigorosamente con le dita e in meno di 3 minuti, pronta!

Cosa c’è sempre in valigia?

La crema per gli indomabili capelli.

La canzone che più ami in questi giorni?

De La Soul + Fela Kuti – Feel good Inc.

Quante ore devi dormire per notte per stare bene?

Me ne bastano 5 ma 8 sarebbero l’ideale. A Sanremo si dorme poco, molto poco, 5 ore già sembrano tante.

Ti stai preparando con un’alimentazione o rituali particolari?

Sto soprattutto attenta a non ammalarmi, deve essere in forma la voce, niente dieta, anzi, mi concedo anche qualche dolce in più per sollevare le endorfine e lo spirito!

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