Noemi torna a Sanremo dopo uno stop professionale di tre anni. Si è sposata, si è fermata, ha cambiato team e con Glicine punta al podio. Giovedì sera, nella serata delle cover, porta sul palco con sé Neffa con cui canta Prima di andare via e che è presente anche nel suo nuovo album Metamorfosi in uscita per Sony Music il 5 marzo. Undici novi brani per raccontare la sua trasformazione. La consapevolezza: non ha più paura.

Con che spirito arrivi a questo Festival?
Per me è stato un grande periodo di cambiamento, di metamorfosi. Mi sento come per la prima volta in un giardino dove osservo e scopro ogni giorno qualcosa di nuovo. Nuove persone, suoni e sensazioni. Mi sento come fosse tutto per la prima volta, come carne viva. Non è un punto di arrivo ma di partenza. Spero che la mia metamorfosi possa essere capita. Non so cosa succederà ma so che oggi sono molto contenta.

Dopo la prima esibizione della prima serata sei diventata una delle favorite di questo Festival. Che sensazione ti dà?
Sono molto contenta di aver fatto una bella esibizione. Per me contava quello. Far arrivare il racconto del brano, del disco, di quello che mi è successo. Ci tenevo che si vedesse la mia metamorfosi sostenuta però dal fatto che io sul palco sono sempre io, come sono sempre stata. Presente, forte, come piace essere a me. Mi sentivo molto fragile, avere questo riscontro era importante per tutto il percorso che ho fatto. Spero di essere ancora più calma e concentrata nelle prossime serate.

In cosa ti senti cambiata davvero dopo questo lungo stop?
Mentalmente, a livello di consapevolezza, mi sento più a fuoco, so chi sono. E ora sono più leggera. So dove voglio andare e dentro di me è nata una nuova forza interiore. Proprio come il glicine di notte che ha radici fortissime ma una fioritura meravigliosamente fragile.

Amadeus lo ha definito il festival della consapevolezza, in cosa sei diventata consapevole?
Sicuramente questo momento di stop e buio mi ha aiutato a riflettere su me stessa e a fare pulizia mentale per ricentrarmi. Prima ero sbrigativa, avevo paura di affrontare le cose con calma, anche le cose di tutti i giorni. Ora ho una presenza di spirito nell’affrontare le cose che denota che ho meno paura e più coraggio nel vedere le cose così come stanno. E nell’affrontarle.

L’impressione è che tu ti sia presa cura di te. Se dovessi riassumere in pochi gesti il tuo volerti bene, quali sono quelli quotidiani?
Partono dal volere bene a me stessa, al mio corpo. È in qualche modo lo specchio di come mi sento dentro. Non sono dimagrita per un’imposizione sociale, perché le cantanti devono essere magre. Sono riuscita ad alleggerire la mia testa e guardandomi allo specchio avevo bisogno che la mia immagine riflettesse la mia leggerezza. Mi piace svegliarmi la mattina, pulirmi il viso e mettermi la crema idratante e fare una colazione sana. Anche quando mi capita di sgarrare, che è bello, non perdo mai del tutto il controllo. Ora ci tengo a essere in forma.

Ma quindi per sentirsi meglio serve dimagrire? Non rischia di passare questo messaggio?
No, parte tutto dalla testa. Vai bene, se vai bene a te. Se ti vuoi vedere magra, diventi magra. Non deve essere un tabù al contrario. Ci sono corpi burrosi portati da donne che si vede che sono felici. Se tu ti ami, ti vai bene perché ti vai bene. Il complimento più bello che ho ricevuto riguarda il mio sguardo. Mi dicono che ora si è riacceso. Io volevo dimagrire, ma mi fa felice che si veda che sto meglio dagli occhi. Vai bene solo se vai bene a te, continuo a ripeterlo.

Cos’è successo che ti ha portato a voler cambiare?
Avevo un po’ perso la passione per me, mi sentivo fuori fuoco. Senza un centro, anche nel rapporto con il mio corpo. Ti guardi allo specchio e non ti interessa più. Penso che il periodo di fermo mi abbia obbligato a una riflessione su di me. Mi ha aiutato a prendere il coraggio di cambiare. Mi sono rimboccata le maniche, ho fatto pulizia. Ho trovato nuovi spunti anche in musica che è ancora la mia grande ancora di salvezza. Ho incontrato l’underground, nuovi autori da Ginevra, Arashi a Franco 126, mi hanno dato la possibilità di scoprire nuovi suoni della mia voce. Sono molto contenta. È stato come aprire una nuova porta, come aver risolto un rompicapo.

Ti lasciavi schiacciare dai rapporti?
Io ho un carattere molto tranquillo e carino, ma per non disturbare non parlo. E invece ho capito che nei rapporti è importante riuscire a stare bene per primi, perché per far stare bene gli altri spesso ti dimentichi di te. Non va bene, è una cosa che man mano monta… Invece in tutte le relazioni bisogna rispettarsi. Senza mai dimenticarsi di se stessi.

Questo percorso lo hai fatto da sola?
Ho fatto un percorso che parte da me e dalla volontà di alleggerirmi e mettermi in discussone, ma l’unico modo per riprendersi in mano quello che siamo è parlare con dei professionisti. Se mi rompo una gamba vado dal medico. Io non credo nel fai da te.

Giovedì sera canterai con Neffa.
Il mio rapporto con lui parte da lontano, lo conosco da molti anni e ho sempre voluto collaborare con lui. Lo ascolto da sempre, Giovanni scrive in maniera unica. Ha il gusto per le melodie, i suoi testi sembrano al servizio della musica, sono intensi e ti fanno pensare. Anche lui ha intrapreso un percorso emotivo nel suo ultimo disco. Abbiamo reso la cover talmente funky che nell’arrangiamento abbiamo inserito il reef di Superstition di Stevie Wonder.

È un festival strano in cui gli artisti sono chiusi nelle loro stanze e abitazioni. Tu cosa fai per distrarti?
Per il carattere che ho, il fatto di stare in un posto solo mi piace. Mi spiace per la distanza che si crea, ma ho la mia libertà sul balconcino al sole dove prendo caffè, chiacchiero con le persone che lavorano con me. La mia libertà sta nelle piccole cose. Questa per me è una settimana bellissima, facciamo arrivare la nostra musica a tante persone.

Un hobby riscoperto?
Non so se è stato il fatto che ho visto La regina degli scacchi in due notti, ma ho rispolverato gli scacchi e mi piace giocarci, pensare a una strategia per arrivare a meta. È un grande esercizio per la mente.

A Sanremo mai senza.
Coraggio e capelli rossi.