Cento ragazze scatenate, un palco su cui ballare e una piscina in cui buttarsi alla fine del programma e il divertimento è assicurato!
Questo è quello che accadeva il 9 settembre del 1991 dallo Studio 1 del Centro Palatino a Roma dove andava in onda la prima puntata di un programma (voluto fortemente da Gianni Boncompagni) destinato a diventare un vero e proprio cult della televisione italiana: “Non è la Rai”.
Al di là del fatto che, in pochi mesi, diventò un fenomeno di costume tanto da essere studiato nelle aule universitarie, per ben 5 anni ha invaso le nostre case con i volti di centinaia di ragazzine che si divertivano e ci facevano divertire tra balletti, giochi, sketch e canzoni.
Molto amata, ma anche molto odiata (forse da genitori un po’ troppo tradizionalisti), la trasmissione è stata tra le prime a utilizzare la diretta sulle reti Fininvest e per moltissime delle ragazze si è rivelata un vero e proprio trampolino di lancio verso il successo: devono infatti ringraziare il loro pigmalione Boncompagni (anche se c’è chi rinnega gli esordi) attrici come Sabrina Impacciatore, Claudia Gerini, Romina Mondello e Nicole Grimaudo, showgirl come Laura Freddi, Antonella Elia, Miriana Trevisan, Alessia Merz, Cristina Quaranta diventate poi Veline, ma soprattutto quella che oggi è tra le attrici più richieste dai registi italiani: Ambra Angiolini.
Vi ricordate la prima sigla del programma? Quella che tutte noi nate tra la metà degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta abbiamo canticchiato tornando da scuola…
E poi c’è la sigla più divertente di Non è la Rai, quella dell’ultima stagione, che magari non tutti conoscono ma che faceva il verso alla canzone di Vasco Rossi – Sei tu che quando balli così in televisione, chissà com’è orgoglioso di te tuo papà! E si che il gioco è bello così solo guardare, però quel Boncompagni lì….secondo me… – affermando che “Noi lo sappiamo che il gioco è bello se dura poco…Noi non ci siamo montate la testa e non siamo affatto deluse“.