Per essere una nonna è decisamente cool. E in controtendenza. Ornella Muti non è una di quelle celebrità che farebbero di tutto per restare al centro della vita professionale e mondana fingendo che il tempo non sia passato, o quasi. Ha sempre tenuto alla sua vita fuori dallo schermo, si è spesa nella carriera ma si è dedicata molto a se stessa e ai suoi figli (Naike, avuta all’età di 19 anni da un uomo di cui non ha mai rivelato il nome; Carolina e Andrea dal matrimonio con Federico Fachinetti finito nel 1996).

Ora che Ornella Muti compie 70 anni – il 9 marzo, anche se il viso non li tradisce affatto – è anche e soprattutto una persona risolta, felice. «Ho cinque nipoti e non avrei mai detto che diventare nonna mi avrebbe emozionato tanto: è una cosa pazzesca» ha confessato l’attrice romana. Icona del cinema italiano, vanta un curriculum con oltre 110 titoli, complice il debutto sul grande schermo a soli 14 anni.
Ornella Muti compie 70 anni: la sua storia
Francesca Rivelli, questo il suo nome all’anagrafe, è figlia di un giornalista napoletano e di una scultrice estone (Ilse Renate Krause, con radici tedesche e russe). Nel 1970 viene scelta come protagonista di La moglie più bella di Damiano Damiani, un film ispirato al caso di Franca Viola, la prima italiana ad aver rifiutato un matrimonio riparatore. «Ero ancora una bambina e quell’esperienza era capitata per caso, non avevo una vera vocazione. Perciò ricordo soprattutto la fatica, anche quella di capire la storia al centro del film». Fu proprio Damiani a trovarle il nome d’arte, ispirato all’opera di Gabriele D’Annunzio: Ornella è un personaggio de La figlia di Iorio, Muti è il cognome della protagonista di Il piacere.
La consacrazione di Ornella Muti e la nascita di Naike
A lanciare definitivamente la Muti sul grande schermo sarà poi Romanzo Popolare di Mario Monicelli: a soli 19 anni interpreta Vincenzina, compagna dell’operaio interpretato da Ugo Tognazzi (un ruolo memorabile anche per la canzone di Enzo Jannacci Vincenzina e la fabbrica). Proprio in quelle settimane scoprì di essere incinta di Naike. «Ero giovanissima ma felice di diventare madre, siamo quasi cresciute insieme».
Regina del cinema italiano tra commedia e film d’autore
Il talento unito alla bellezza l’ha resa iconica tanto nel cinema d’autore che nella commedia. E se il regista Dino Risi la volle di nuovo accanto a Ugo Tognazzi ne La stanza del vescovo (1977) e Primo amore (1978) e Marco Ferreri in Storie di ordinaria follia (1981), il suo grande successo è passato anche dalla commedia: accanto a Francesco Nuti in Tutta colpa del paradiso (1985), con Carlo Verdone in Io e mia sorella (1987) e Stasera a casa di Alice (1991), con Adriano Celentano in Il bisbetico domato (1980) e Innamorato pazzo (1981). Anni dopo avrebbero entrambi confessato di aver avuto una storia sul set.

La carriera internazionale di Ornella Muti
È una delle poche attrici di quegli anni a essere apprezzata e chiamata anche all’estero. Nel ruolo di Odette ha recitato accanto ad Alain Delon e Jeremy Irons in Un amore di Swann (1984), con Sylvester Stallone in Oscar, un fidanzato per due figlie di John Landis, con Gérard Depardieu nella miniserie Il conte di Montecristo (1998) e più recentemente con Penélope Cruz e Alec Baldwin nel cast internazionale di To Rome with Love di Woody Allen (2012). E nonostante la fama internazionale, ha sempre messo gli affetti al primo posto, cosa che ripete con orgoglio. «Sarà che la mia infanzia è stata complicata, perché sono rimasta orfana di padre da bambina, ma ho sempre desiderato e cercato soprattutto una famiglia unita. Per me è la priorità assoluta: sono insicura in molte cose, eccetto che in questo. Finito un film, non sei più un’attrice: la verità sta nella vita quotidiana e nelle persone che contano».
