Attesa sul palco dell’Ariston per Paola Egonu, chiamata da Amadeus come co-conduttrice nella terza serata del Festival di Sanremo. La pallavolista ha anticipato in conferenza stampa i contenuti del suo intervento. “Mi racconterò, parlerò anche di razzismo”, ha detto la campionessa di volley di origini nigeriane. “L’Italia è un paese razzista, – ha dichiarato l’atleta – ma non tutti sono razzisti o tutti cattivi, ma se mi chiedete se c’è razzismo la risposta è sì”.
Egonu co-conduttrice della terza serata
Dopo la lettera di Chiara Ferragni alla piccola Chiara nella prima serata del Festival e il monologo di Francesca Fagnani sul carcere minorile nella seconda, tocca stasera a Paola Egonu vestire i panni di co-conduttrice a fianco di Amadeus e Gianni Morandi.
“Non significa che tutti siano razzisti”
“L’Italia è un Paese razzista, che sta migliorando”, ha detto la Egonu che ha aggiunto: “Non voglio alimentare polemica o fare la vittima ma semplicemente dire come stanno le cose. Non significa che tutti siano razzisti, o tutti cattivi”.
“Figlio nero infelice? Mai detto quella frase”
Paola Egonu ha smentito di aver mai detto che fare un figlio di pelle scura sarebbe condannarlo all’infelicità. “Non ho mai detto quella frase”, ha detto la pallavolista prendento le distanze dalle dichiarazioni pubblicate qualche giorno fa da Vanity Fair (“se mai dovessi avere un figlio di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io”). “E’ un episodio che posso raccontare – ha spiegato la Egonu -. Prima della pandemia, c’erano un sacco di casi in America, quando è nato il movimento Black Lives Matter. Io e mia sorella ne abbiamo parlato preoccupate: caspita, ci siamo dette, un domani potrebbe essere mio fratello, mio figlio. Era una preoccupazione, non ho detto che far nascere un bimbo di colore in Italia sarebbe stato condannarlo all’infelicità. Io non sono infelice, anzi sono molto felice. Quella frase è una esagerazione”.
Egonu: “Mai abbandonato l’Italia”
“Non ho mai abbandonato l’Italia. Ho deciso di andare in Turchia per crescere e poi tornare qui”, ha affermato Paola Egonu. A chi le ha chiesto se in Turchia la situazione fosse migliore rispetto all’Italia come tutela dei diritti, la campionessa ha risposto: “Maggiore rispetto in Turchia che in Italia? No”. Tornare a giocare in nazionale? “Sto metabolizzando tutto ma se ci dovesse essere la possibilità, sì”, ha concluso Paola.