Continua il mistero della due volte campionessa di doppio del Grande Slam Peng Shuai: la star del tennis cinese è infatti apparsa in due video che la mostrano a un torneo a Pechino. Si tratta della prima apparizione pubblica dopo che la giovane aveva accusato l’ex vice premier Zhang Gaoli di violenza sessuale lo scorso 2 novembre – la Shuai aveva affermato di essere stata costretta a fare sesso durante una relazione extraconiugale durata diversi anni. Ovviamente il tutto è stato immediatamente censurato dalla Tv cinese.
In uno dei due video twittati da Hu Xijin, l’editore del quotidiano ufficiale del partito comunista, il Global Times, la tennista è in piedi in uno stadio tra un gruppo di ospiti i cui nomi vengono annunciati tra il fragore degli applausi. Un giornalista dello stesso Global ha poi twittato un altro video che mostra Peng Shuai che firma autografi per i bambini in quello che sembra essere lo stesso stadio. Ma restavano molti dubbi sull’autenticità dei filmati e il capo dell’Associazione di tennis femminile, Steve Simon, ha confermato che le clip non bastavano ad assicurare che la Peng stesse davvero bene. «Non è chiaro se sia libera e in grado di prendere decisioni e intraprendere azioni da sola, senza coercizioni o interferenze esterne», ha detto Simon.
Queste ultime apparizioni erano prontamente arrivate a seguito di una protesta internazionale soprattutto da parte di Francia e Gran Bretagna, sostenuta anche da parte delle superstar del tennis mondiale, e delle Nazioni Unite (sui social è diventato virale l’ashtag #dovepengshuai, #whereispeng). Nel frattempo i giornalisti dei media statali cinesi si sono affrettati a rilasciare una raffica di filmati che pretendono di mostrare che tutto vada bene per la Peng. E poche ore fa la campionessa ha parlato in videoconferenza con il presidente del Comitato Olimpico Internazionale rassicurandolo sulle sue condizioni «Sto bene e sono al sicuro ma voglio il rispetto della mia privacy», ha detto.
Solo stamattina, il ministro degli esteri francese, Jean-Yves Le Drian, aveva dichiarato a proposito: «Aspetto solo una cosa, che Peng Shuai parli. Se le autorità cinesi vogliono fare chiarezza, devono permetterle di parlare, di dire dove si trova, come vive e quello che fa. Se le viene impedito, se c’è stata un’evidente scomparsa, saremo costretti a trarne delle conseguenze diplomatiche».
Ma la risposta arrivata rassicura solo in parte i Governi internazionali che in queste ore si stanno spendendo per la sua sicurezza.