Con l’uscita di scena di Harry e Meghan (sul piede di guerra perché la Regina Elisabetta non ha concesso loro l’uso del brand Sussex Royal) e il “licenziamento” del duca di York fresco 60enne a causa dello scandalo Epstein, quella che è sempre stata considerata una figura di secondo livello della Firm, come viene definita la Famiglia Reale inglese, ora torna alla ribalda e sbaraglia la concorrenza riconquistando il favore dei sudditi e della critica. La principessa Anna, unica figlia femmina della regina Elisabetta, ha infatti appena chiuso la settimana della moda di Londra consegnando il Queen Elizabeth II Award e riportando alla ribalta tutti quei successi e quelle conquiste di stile che avevano fatto di lei una vera e propria figura “rivoluzionaria” negli anni Settanta e Ottanta.
Prima della Principessa Diana con i suoi tubini Dior e Versace. Prima dell’avvento della commoner Kate Middleton con le sue fluide stampe floreali bon ton. Prima della trendy ex signorina Markle, c’era lei: Anna. La principessa che per prima ha lanciato la moda dell’equestrian look, con camicia bianca, pantaloni attillati color sabbia e stivali e giacca neri, oggi tanto amato da Charlotte Casiraghi. Che per prima ha sfoggiato gli occhiali da sole in stile Matrix; il blazer blu doppiopetto con bottoni dorati (permesso solo agli uomini); e persino i colli di pelliccia sintetici quando ancora il “fur free” era ben lontano dal diventare un movimento politically correct.
Anna, che è stata (anche) la prima reale a gareggiare alle Olimpiadi del 1976 a Montreal, ha trascorso tutto il suo tempo libero in abiti sportivi: il suo amore per i jodhpurs la allinea perfettamente al guardaroba “sporty-chic” delle influencer del 21° secolo. E non ha mai rinunciato al foulard (in testa oppure al collo) così come al mitico cappello “Panama” sfoggiato da sempre in tutte le stagioni. La passione per i tagli sartoriali di giacche, abiti e cappotti così come di completi pastello e culotte, di camicette con colletto e maglioni a maglia grossa, la rendono la “musa perfetta” di Victoria Beckham e della sua tavolozza di colori dai riflessi retrò e da sfumature (a volte) poco lusinghiere come il giallo tuorlo o il fiordaliso.
Insomma, la moda avrà anche trascurato il guardaroba di Anna per decenni (ed è forse proprio questo che lo rende cool), ma, bisogna ammetterlo, già cinque decenni fa, era all’avanguardia rispetto alle passerelle di oggi.