Ancora insieme, dopo i Pooh. E proprio Insieme è il nome dell’album che esce il 9 febbraio e che racchiude anche la loro Il segreto del tempo, brano scritto da Pacifico. Riccardo Fogli e Roby Facchinetti saranno anche in tour ad aprile in due appuntamenti speciali nei palazzetti di Milano e Roma, rispettivamente il 7 e il 9. Intanto arrivano in coppia al Festival di Sanremo, in gara con Red Canzian, anche lui “ex” Pooh.
«Il segreto del tempo è che tutto perdona a chi tutto si dà». Siete perdonati?
Speriamo di sì! Questa canzone, scritta magnificamente da Pacifico è un dialogo tra due vecchi amici che fanno una sorta di bilancio e il concetto che sta alla base di tutto è che nella vita tutto torna, se si fa del bene si viene premiati in qualche modo mentre se si fa del male magari non si viene premiati.
Lo sguardo sul passato: c’è nostalgia o felicità?
Un po’ entrambe le cose, abbiamo vissuto un’avventura straordinaria, più di 50 anni di carriera in cui abbiamo raggiunto risultati incredibili e ci siamo tolti tante soddisfazioni. Abbiamo avuto la fortuna di poter fare nella vita quello che sognavamo di fare, quindi diciamo che prevale la felicità.
Con che parole definireste questo vostro “nuovo inizio”?
Insieme ci sembra la parola che meglio descrive questo progetto, ci siamo ritrovati insieme sullo stesso palco dopo quarant’anni per il cinquantennale dei Pooh nel 2016. È li che abbiamo riscoperto la sintonia e il legame che avevamo e abbiamo deciso di intraprendere questa nuova avventura prima con un disco, che abbiamo voluto chiamare appunto Insieme e ora con il ritorno al Festival di Sanremo.
Quali sono i vostri difetti e pregi?
Roby: Abbiamo condiviso tra alti e bassi più di 50 anni della nostra carriera, abbiamo condiviso la gavetta, i primi anni e ora siamo di nuovo qui. Difetti ce ne sono, li abbiamo tutti, però in rapporti di amicizia così è come se passassero in secondo piano. Riccardo per me è un fratello, è una persona buona, onesta e sempre vera e un artista fantastico.
Riccardo: Roby è il mio fratellone, un musicista eccezionale, un genio per quanto mi riguarda.
Cosa vi direte prima di esibirvi?
Credo nulla, entrambi preferiamo mantenere la concentrazione prima di salire sul palco e riposare la voce.
Cosa direte a Red dientro le quinte, in gara “contro” di voi?
Ci faremo sicuramente un bel “in bocca al lupo” a vicenda. Red è un nostro fratello, siamo felici che anche lui abbia presentato il suo progetto solista e gli auguriamo tutto il meglio. Sarà strano essere sullo stesso palco non insieme come è accaduto negli ultimi 50 anni, ma sarà comunque bellissimo.
L’oggetto che assolutamente non potete non portare a Sanremo?
Roby: Io personalmente mi porto tutto il guardaroba. Penso sempre “non si sa mai” per cui mi porto tantissimi cambi per ogni evenienza.
Riccardo: Io il mio zainetto, dentro c’è tutto quello che mi serve, la mia agenda, i miei effetti.
Il dettaglio di look?
Il nero per noi è un must, è sempre elegante e pratico per cui lo portiamo molto.
Come state preparando le voci?
Oltre alle prove ufficiali, cerchiamo di non affaticare le voci, di tenerle a riposo e fare esercizi specifici tutti i giorni.
Il primo messaggio dopo ogni esibizione a chi lo manderete?
Sicuramente alle nostre famiglie.
Avete paura di qualcosa?
Crediamo che la paura più grande di ogni artista sia di perdere quella luce che lo porta a creare, musica, parole…finché avremo quella la paura può star lontana.
Il ricordo più forte legato a Sanremo?
Roby: Sicuramente la vittoria. Ho vinto nel ’90 con i Pooh con Uomini Soli. Quando hanno decretato il vincitore abbiamo provato davvero una gioia immensa.
Riccardo: Anche per me sicuramente la vittoria. Nell’82 con Storie di tutti i giorni, non ci volevo credere.
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