Riuscite a immaginare Rocco Siffredi come un fratello, un amico o un padre al quale chiedere consigli? Sarà per l’età o perché ne ha viste di ogni, sarà perché al curriculum di pornostar affianca quello altrettanto lungo di marito e padre, sta di fatto che il 57enne attore e produttore di film per adulti è appena sbarcato nelle librerie con Sex Lessons (Mondadori): una serie di lezioni per imparare i segreti dell’eros, vincere complessi e inibizioni, avere un buon rapporto con il corpo in una routine quotidiana da non confondere con la pornografia. Anzi.
Il libro contiene un motto che suona quasi come una campagna sociale: «Non lasciamo l’educazione sessuale dei giovani ai film porno». Un paradosso per l’icona maschile dell’hard-core? «Assolutamente no. Dopo aver fatto i video battezzati “Coronasutra” nel primo lockdown, ho ricevuto messaggi da tanti ragazzi e ho scoperto quanto siano condizionati da ciò che vedono online» dice lui, vincitore quest’anno pure di 2 Oscar del porno, gli Avn Awards. E sottolinea: «I film hard sono estremi, inadatti ai primi approcci e giustamente vietati ai minori, eppure sono la prima fonte di conoscenza dei giovanissimi».
Quali rischi corrono i giovanissimi?
«A quell’età il porno ti destabilizza perché ancora non ti conosci, non sai cosa ti piace e, anziché sentirti libero di esplorare, vai verso le prime esperienze con una visione distorta della sessualità. Guardando donne insaziabili che hanno rapporti infiniti, i maschi pensano che le ragazze siano davvero così. Moltissimi vanno in ansia da prestazione, hanno problemi di erezione o eiaculazione precoce, mi chiedono pure come aumentare le dimensioni del pene convinti che il piacere femminile dipenda da quello. D’altro lato, ci sono ragazzine che si spacciano per superesperte oppure si deprimono perché si vedono diverse dalle pornoattrici».
Cosa consiglierebbe ai genitori per evitare che i figli confondano la fiction con la realtà?
«Intanto è inutile vietare, perché si otterrebbe l’effetto opposto. L’importante è parlare di sesso con naturalezza, aiutandosi con i libri fin quando sono bambini e rispondendo alle loro domande. Più avanti occorre spiegare che i film porno sono estremi perché puntano sullo show. Nella realtà il sesso è toccarsi e toccare, capire cosa dà piacere a te e all’altro, anche perché siamo tutti diversi. Detto questo, non voglio certo fare il bigotto: preferisco questa generazione alla mia, che è cresciuta fra i tabù».
Però i suoi genitori hanno sempre rispettato la sua scelta.
«Vero. Quando qualcuno a Ortona (la città natale di Rocco Siffredi, in provincia di Chieti, ndr) criticava mia madre, lei rispondeva: “Gliel’ho fatto così e lui ci fa quello che vuole”».
Tornando alle lezioni: lei parla di ragazze che guardano film porno ma non si sentono abbastanza sexy oppure restano vergini perché cercano la persona giusta. Cosa suggerisce loro?
«A quelle che si sentono brutte perché non hanno un seno o un culo da pornostar dico che non è la perfezione a rendere sexy ma l’autostima: piacersi conta più che piacere, e io stesso ho avuto i rapporti migliori con donne imperfette che però sapevano godere. Quanto alla prima volta… Ragazze, non esiste il principe azzurro perché il corpo è incontrollabile: magari il vostro tipo ideale non sa toccarvi o darvi piacere, allora che senso ha aver aspettato tanto? Meglio fare i primi passi e imparare a conoscersi con qualcuno che è gradevole. Per l’amore c’è tempo».
Dà lezioni anche ai ragazzi su come vivere bene il primo rapporto. Per esempio?
«Non pensare troppo. Più pensi di dover fare la performance della vita e più il sangue va al cervello anziché aiutare l’erezione. Meglio fingere di conoscere la ragazza che vi piace già da un po’: immaginare di divertirsi con un’amica rende le cose più semplici. Cercare il relax è la prima regola. Entrare in relazione, guardare, toccare, anche accettare di avere paura o di non riuscire del tutto. Le donne ti perdonano una defaillance».
«Le pellicole hard sono estreme, inadatte ai primi approcci e giustamente vietate ai minori. Eppure sono la prima fonte di conoscenza per gli adolescenti»
Lei come ricorda la sua prima volta?
«Breve ma intensa, a 13 anni con una studentessa universitaria: ho subito pensato quanto fosse bello farlo davvero anziché masturbarsi. Mi sono innamorato molti anni dopo, quando vivevo a Parigi, e lì ho scoperto un’altra sessualità. Poi è successo con mia moglie (Rózsa Tassi, ex pornoattrice col nome d’arte Rosa Caracciolo, sposata nel 1993, ndr). Da quando sto con lei, a parte il lavoro, non esiste il sesso con altre: bisogna tener vivo il desiderio nella coppia e non distruggere tutto per una scopata».
È facile confondere i due piani?
«Lo è soprattutto per chi non ha mai vissuto la sessualità con pienezza e, quando la scopre, va fuori di testa. Altrimenti non molli la tua compagna per una ragazza più giovane e per una storia che dura giusto il tempo di rovinarti la vita».
Nelle sue Sex lessons i maschi sembrano i più fragili fin dall’adolescenza.
«Lo sono, eccome. Perfino nel porno, che è specchio della società, gli attori sono cambiati moltissimo negli ultimi 10 anni. Sul set vedo giovanissime superaggressive, sfacciate, pronte a scene forti di “rough sex”. Per contro c’è un esercito di attori impotenti, che usano pillole per l’erezione, così preoccupati dell’immagine e dell’azione da aver perso la magia di questo mestiere».
Ha 2 figli ormai 20enni, Lorenzo e Leonardo: come li ha cresciuti?
«Io e mia moglie siamo sempre stati molto aperti, da quando erano piccoli giravamo nudi per casa e parlavamo del nostro lavoro senza misteri pur senza entrare nei dettagli. Rosa ha letto loro tanti di quei libri di educazione sessuale per bambini… Si sono sempre confidati più con lei che con me, forse io stesso ero in imbarazzo, mi sentivo un padre ingombrante. Oggi sono entrambi di un pudico mai visto, fidanzatissimi e fedelissimi, non sembrano neppure figli miei! Lorenzo mi aiuta nella produzione e certe attrici ci provano. Però lui fa sesso solo con la fidanzata e mi ha detto che si diverte con lei».
Una reazione al papà pornostar?
«Chissà, ognuno segue il suo istinto. Mi piace il fatto che i miei figli diano importanza all’amore. Ripeto loro solo che nessuno appartiene a un altro per sempre: a volte le relazioni scoppiano perché uno dei 2 cerca una vita più “colorata”. Insomma, li preparo a quello che può succedere. Educazione sentimentale, più che sessuale».
Adesso in libreria
Si intitola Sex lessons (Mondadori) il libro in cui il re dei pornodivi Rocco Siffredi dà lezioni di educazione sessuale ai giovani e ai meno giovani.