Archie Harrison Mountbatten-Windsor: questo il nome del Baby Sussex, ora ufficializzato dall’account della famiglia reale dopo la presentazione alla Regina Elisabetta di giovedì 8 maggio.
Il piccolo vanta già un primato: è il primo membro della Royal Family anglo-americano e l’unico ad avere la possibilità di essere un giorno sia Re d’Inghilterra che Presidente degli Stati Uniti. Pensate a quale rivoluzione è in atto! Insomma, il secondogenito di Carlo e Diana – sposato con l’ex attrice americana il 19 maggio 2018 nella St. George’s Chapel del Castello di Windsor – è già entrato nella storia.
Come ormai sappiamo, la Duchessa di Sussex non ha potuto dare alla luce il suo bimbo in casa, nel Frogmore Cottage (la cui ristrutturazione è costata tre milioni di sterlline) come avrebbe tanto voluto, ma è stata “costretta”, a una settimana dopo il termine, a una corsa segreta con Harry (e Scotland Yard) all’ospedale privato Portland Alamy (da 20 mila sterline a notte) per partorire un bel bimbo di 3 chili e 2 alle 5,26 del mattino di lunedì.
Settimo in linea di successione al trono
Il nuovo arrivato è settimo in linea di successione al trono britannico e, con il battesimo, che con tutta probabilità avverrà in luglio prima del compleanno del principino George, entrerà a far parte della dinastia dei Windsor come “erede cadetto”, il che significa che è vicino, ma non abbastanza, alla Corona rispetto alla quale sarà al quarto posto nell’ordine di precedenza nella sua stessa generazione.
Archie Harrison è infatti preceduto dal nonno Carlo, il Principe di Galles e successore designato (da parecchio tempo), dallo zio William, il duca di Cambridge, fratello maggiore di Harry, e poi da George, Charlotte e dal piccolo Louis, che ha appena compiuto un anno. Infine, in sesta posizione, c’è il neo papà Harry!
Il titolo del piccolo Archie
Secondo la tradizione e le regole introdotte da re Giorgio V nel 1917, per limitare il numero degli eredi ufficiali di casa Windsor, il piccolo Archie dovrebbe ricevere l’appellativo formale di “Lord” e non di “Prince”. Questo decreto stabiliva infatti quali membri avessero diritto al titolo di principe e al trattamento di Sua Altezza Reale (HRH, His/Her Royal Highness): solo il primo figlio o nipote maschio del re e del principe di Galles avrebbe avuto tali privilegi.
Ovviamente, fatta la legge trovato l’inganno e la Regina, ha approfittato più volte delle cosiddette Lettere patenti (i decreti che vengono emanati dal sovrano e non hanno bisogno di altre approvazioni). La prima volta fu nel 1948, per il figlio Carlo che, pur essendo un primogenito maschio, non era figlio di un re. Elisabetta è ricorsa alle Lettere patenti anche per Charlotte e Louis che sono stati nominati principessa e principe quando invece avrebbero dovuto accontentarsi di essere chiamati lady e lord.
Per ora sappiamo quindi che il figlio di Harry e Meghan sarà Conte di Dumbarton perché il primogenito di un duca può usare uno dei titoli minori del padre come titolo di cortesia. Ma l’ultima parola, come sempre, spetta alla Regina Elisabetta. E sappiamo bene quanto sia legata al nipote Harry: questo potrebbe farle decidere di conferirgli un titolo principesco. Ma attenzione, perché col titolo, arrivano anche moltissimi costi e obblighi!