Dimenticate lo sciupafemmine impenitente e il divo dal cazzotto facile. Dell’uomo che ha sfasciato il matrimonio di Meg Ryan e preso a colpi di cornetta il concierge di un albergo di New York perché non riusciva a telefonare in Australia non c’è più traccia. A 43 anni Russell Crowe è il marito premuroso che ha portato all’altare la fidanzata storica Danielle Spencer, nonché il papà modello di due maschietti, Charlie e Tennyson. D’accordo, detta così può sembrare la scontata conversione del cattivo ragazzo che mette su famiglia. Tanto più che per tutta l’intervista sul suo nuovo film, American Gangster, il divo tiene in braccio il secondogenito di un anno e mezzo. Sotto la sua aria tutta casa e cinema, però, c’è qualcosa di più. Che, fidatevi, vi lascerà a bocca aperta.
American Gangster è il suo terzo film con il regista Ridley Scott, dopo Il gladiatore e Un’ottima annata.
“E stiamo già lavorando ad altri due: Body of lies e Nottingham. Se penso che ai tempi de Il gladiatore abbiamo fatto fuoco e fiamme sul set… Siamo due testardi, ma ormai ci capiamo al volo. E io mi fido ciecamente di lui: se mi dicesse “Buttati da una rupe”, lo farei”.
Per ora le ha chiesto di portare al cinema la storia vera di Richie Roberts, il poliziotto di New York che negli anni Settanta ha dato la caccia al boss della droga Frank Lucas.
“Anche questa è stata una bella sfida. Roberts è un agente idealista e incorruttibile, ma anche un uomo che non sa tenere chiusa la cerniera dei pantaloni. Per entrare nella parte ho registrato i nostri incontri, ho studiato il tono della sua voce e perfino i tic”.
È vero allora che è un perfezionista.
“Nel senso che cerco di dare il meglio di me in quello che faccio”.
Per questo ha aspettato fino a 40 anni prima di sposarsi e fare dei figli?
“Ho sempre desiderato mettere su famiglia, ma prima volevo raggiungere un mio equilibrio. A 30 anni avevo testa ed energie solo per la carriera: sarei stato un marito e un padre assente. Così ho lasciato l’Australia, e Danielle con cui stavo da cinque anni, e sono andato in America. Ma dieci anni dopo sono tornato”.
Cosa le ha fatto capire che Danielle era la donna della sua vita?
“Il modo in cui ridiamo insieme delle stesse cose. E la sua capacità di capirmi. Quando ti senti dire dalla tua donna “So come sei fatto, so che sei un testone, ma di te mi fido” non puoi che tirare fuori il meglio che hai dentro”.
Mi sta dicendo che sotto la corazza del gladiatore lei è un romanticone?
(Sorride un po’ imbarazzato) “Dico che mi sembra ieri il nostro primo appuntamento, in un ristorante italiano di Sydney: lo stesso dove 15 anni dopo le ho chiesto di sposarmi. E la prima notte di nozze la ricordo come se fosse stanotte…” (il sorriso si fa malizioso).
Cioè?
“Prima del matrimonio non abbiamo fatto sesso per tre mesi”.
Cosa? E perché mai?
“È stato un modo per ribadire quanto il nostro amore fosse speciale, unico. Ho avuto molte donne nella mia vita e per Danielle sono stato un compagno tutt’altro che perfetto (la relazione di Crowe con Meg Ryan, che per lui ha piantato il marito Dennis Quaid, ha mandato in subbuglio tutta Hollywood. Per non parlare del chiacchierato, ma mai confermato, flirt con Nicole Kidman, ndr). Volevo fortemente che il matrimonio segnasse una svolta”.
Ma non le è venuto in mente che le coppie che non fanno sesso il più delle volte scoppiano?
“Anzi, l’astinenza ci ha unito ancora di più: ho capito che il vero amore va oltre il sesso. Anche perché ne è valsa la pena: la prima notte è stata magica e nove mesi dopo è nato Charlie (fa una pausa, poi scoppia a ridere). Oltretutto così mi sono risparmiato la pessima figura di alcuni amici, che al loro matrimonio sono stati messi ko dall’alcol!”.
Come concilia il mestiere di attore con quello di padre?
“Sto sul set per settimane, American Gangster lo abbiamo girato in quattro, ma dopo resto a casa il più a lungo possibile. All’inizio volare dall’altra parte del mondo con l’aereo privato mi faceva sentire un dio. Ora insegno a mio figlio di 4 anni a sbucciare un mandarino e lui mi considera un eroe. Questo mi rende felice. Mi viene da ridere se ripenso a quanto mi prendevo sul serio. E invece siamo così piccoli”.
A cosa si riferisce?
“A Dio. Quando ero bambino i miei genitori mi hanno lasciato la libertà di decidere da solo in cosa credere. Ma solo negli ultimi anni ho iniziato a pensare che ci sia qualcosa di più grande che ci guida. Adesso mi sento pronto per fare un salto nella fede”.
In che modo?
“Ho deciso di farmi battezzare. Se l’ho ritenuto importante per i miei figli, perché non deve esserlo per me? Vorrei farlo quest’anno nella cappella del nostro ranch in Australia, dove Danielle e io ci siamo sposati e dove abbiamo battezzato Charlie e Tennyson”.
Che fine ha fatto il cattivo ragazzo di Hollywood?
“Quella è un’etichetta che mi hanno appiccicato addosso i giornali. Avevano bisogno di qualcuno che riempisse le prime pagine e io facevo al caso loro. Ma è acqua passata. Ora mi interessa solo stare con la mia famiglia, girare film e rilanciare la squadra di rugby che ho appena comprato”.
È vero che sua moglie l’ha costretta a licenziare le cheerleaders?
“Detta così sembro uno smidollato (ride). Danielle mi ha fatto notare che le ragazze pompon in minigonna e calze a rete potevano non essere un intrattenimento appropriato per tutti gli spettatori e a pensarci mi sono trovato d’accordo con lei. Adesso si esibisce un gruppo di percussionisti”.
In cos’altro l’ha accontentata?
“Ho smesso di fumare dentro casa: qualsiasi tempo faccia, mi tocca uscire sul retro. Ormai mi sono rassegnato, d’altra parte le donne sono un mistero. E non sarò certo io che riuscirò a capirle. Ma, come dico ai miei figli, l’importante è rispettarle”.
Russell Crowe
Russell Crowe nasce il 7 aprile 1964 a Wellington, in Nuova Zelanda. Irrequieto e ribelle, da ragazzino lascia le superiori e si iscrive alla scuola di teatro di Sydney, in Australia. Nel 1989, a 25 anni, incontra la donna della sua vita, la cantante Danielle Spencer. La sposerà nel 2003, ma prima ha una chiacchierata relazione con Meg Ryan nel 2000 e un presunto flirt con Nicole Kidman nel 2002. Ora Russell vive a Sydney con Danielle e i loro due figli: Charlie, 4 anni, e Tennyson, 1 anno e mezzo. Ha da poco comprato la squadra di rugby dei South Sydney Rabbitohs.
I suoi successi
Anche se nella sua lunga carriera a Hollywood ha girato più di 30 film, per tutti Russell Crowe è e sarà sempre
Il gladiatore. È grazie al capolavoro del 2000 di Ridley Scott, infatti, che vince l’Oscar e diventa un sex symbol planetario. Subito dopo, conquista un Golden Globe nei panni del genio schizofrenico di A beautiful mind (2001). Ma il ruolo che gli riesce meglio resta quello dell’eroe tutto d’un pezzo, come dimostra in Cinderella man (2005) e in Quel treno per Yuma (2007). Dopo American Gangster, nel 2008 lo vedremo nei panni del duro anche in Tenderness e in Body of lies.