The unforgivable, l’intenso dramma con Sandra Bullock, è uno dei film più visti (e apprezzati) di Netflix. Non pensate però all’attrice statunitense ironica e sprezzante che siete abituati a vedere nelle commedie che vi hanno fatto ridere e innamorare. Questa Bullock è diversa. Forse non ha avuto in passato abbastanza occasioni (Gravity a parte) per misurarsi con ruoli intensi come quello della Ruth di The Unforgivable, ma oggi si riscatta pienamente attraverso questa storia di umanità, sofferenza e seconde occasioni.
Il premio Oscar per The blind side, senza tanta retorica – è una donna di poche parole – prova a rimettersi in gioco dopo due decenni passati dietro le sbarre per l’omicidio di uno sceriffo. Difficile non riconoscersi in questa figura esile dalle spalle ricurve, dagli occhi tumefatti e dalla carnagione grigiastra e non empatizzare con lei che ha un unico scopo: quello di rintracciare la sorellina che ha dovuto abbandonare quando aveva solo cinque anni. All’epoca la piccola Katherine (interpretata da Aisling Franciosi) non aveva alcun membro della famiglia su cui contare e che potesse prendersi cura di lei, così è finita in affidamento.
Ruth fa due lavori per poter andare avanti e concedere a se stessa una nuova opportunità e procede a testa bassa senza chiedere mai nulla a nessuno. Non esistono favori, ricatti o “coltelli” alla Orange is the new black o Vis a vis ma solo una grande voglia di rivalsa. Anche perché è palpabile l’ostilità nei suoi confronti e nei confronti del suo passato che continua a condizionare inesorabilmente anche il suo presente.
In modo quasi struggente, la “pellicola” racconta come ha fatto una donna intelligente e caparbia come Ruth a finire in galera, e quali traumi si porta dietro insieme alla sorellina. I sentimenti che emergono, man mano che il puzzle si compone, sono di dolore, abbandono e ingiustizia verso chi, come la protagonista, cerca solamente un modo per sopravvivere. Nessuna reazione incontrollata quindi e nessuna “guerra” scatenata per portare a termine il proprio desidero. E forse è proprio questo che spinge il pubblico a riconoscersi un po’ in lei e a chiedersi cosa si è disposti davvero a fare per amore della propria famiglia.
Questo è senza dubbio un film che lascia il segno: uno straordinario racconto sull’importanza delle seconde chance che, forse, tutti ci meritiamo.