Un adolescente sul palco che canta vestito di rosa. Canta il rosa dell’amore, quello delle farfalle che volano e ti frullano nella pancia. E canta la sua generazione che reclama la libertà delle piccole cose, le più semplici, le più importanti. È Sangiovanni (Sangio), Gianni Pietro Damian, faccia da angelo e da santo, amatissimo dai ragazzini, 19 anni appena compiuti, cento milioni di streaming con la sua Malibù, il brano più ascoltato del 2021 sia su Spotify sia su Apple music. E poi 17 dischi di platino e uno d’oro per il suo album di esordio Sangiovanni.
E pensare che arriva da una paese di poco più di 3mila anime nel vicentino, Grumolo delle Abbadesse: un grumo di case e persone che ha lasciato senza finire il liceo linguistico per andare ad Amici e che, come ha raccontato, non gli hanno reso facile la vita quando da piccolo si sentiva diverso, più maturo degli altri, per questo emarginato. E hai voglia se la mamma, per aiutarlo, gli diceva: «Sei santo eh tu? Non fai mai niente di sbagliato». Tant’è che Gianni, già un po’ Sangiovanni, a 16 anni si rifugia nella musica e nei testi. Poi l’amicizia con Madame, vicentina, sua compagna di scuola, nei primi studi di registrazione, una canzone insieme e l’incontro con la casa discografica Sugar di Caterina Caselli. Che crede e vuole puntare su di lui. «Le mie sembrano canzoni facili e banali, ma non lo sono. Io racconto le mie emozioni in modo vero. Nella vita quello che conta sono le cose sane, naturali, normali. Correre, lo sport, l’amore, le piccole cose».
Il suo amore però è grande, ed è Giulia, la Giulia Stabile che ha vinto la scorsa edizione di Amici, dove si sono incontrati e innamorati. Lui ha vinto per la categoria musica, lei per il ballo. E per lei, al Festival ogni sera indossa una collanina diversa col suo nome e lei lo sostiene sui social: «Il mio bimbo va forte!».
Come non amarlo anche noi, con quel volto da bambino che ha saputo interpretare come un adulto A muso duro di Pierangelo Bertoli con Fiorella Mannoia, nella serata delle cover. Due giganti autoriali di un’epoca che non c’è più, eppure continua a ispirare i giovani artisti.
La sua canzone è una boccata d’aria, è già una hit e ti ossigena il cervello col suo ritmo e le parole fresche, piene di positività. L’ha scritta – ha raccontato – «in un momento in cui mi sentivo oppresso ed ero vittima di tanti dispiaceri». Gianni infatti è stato attaccato sui social per il suo amore per il rosa e per le sue canzoni, come se ci fosse un pezzo di mondo alla ricerca di qualcuno a cui dare le colpe per qualcosa. “Ho perso le emozioni me le ritrovi tu? Da questa notte No no non voglio stare male Dammi due ali per volare Sei una boccata d’aria”.