Diodato vince la 70esima edizione del Festival di Sanremo grazie alla somma dei voti di giuria demoscopica (33%), televoto (34%) e giuria della Sala Stampa (33%). Diodato riceve anche il premio della Critica Mia Martini assegnato dalla Sala Stampa del roof e della sala Sala Stampa Lucio Dalla.
Un’edizione caratterizzata da puntate interminabili (l’annuncio della vittoria in diretta arriva alle 2.05) in cui si sono alternati tantissimi ospiti. Nella serata finale di sabato 8 febbraio si alternano sul palco,dopo l’esibizione di tutti i cantanti in gara, De Sica, Ghini, Finocchiaro e Abatantuono, Ivan Cottini, Vittorio Grigolo, Sabrina Salerno (che non aveva potuto cantare Boys Boys Boys nella serata di mercoledì) e Biagio Antonacci. Si rende omaggio a Alberto Sordi, ma a farla da padroni, anche quest’ultima volta, sono Fiorello, con i suoi monologhi e travestimenti e Tiziano Ferro, con le sue canzoni. Amadeus, direttore artistico e conduttore, chiude un’edizione con numeri da record, sapendo che da domani gli chiederanno di condurre anche la prossima edizione.
Ecco cosa hanno detto i vincitori, al termine della manifestazione:
DIODATO
Antonio Diodato arriva per ultimo in sala stampa. Abbraccia Francesco Gabbani e riceve i premi della Critica. «Sto capendo veramente poco. È una sensazione stranissima. Il Festival è fatto anche di attese lunghissime. Ti carichi di un’emotività che non sei in grado di gestire sempre. Fin dal primo giorno di questo Festival mi sono sentito accolto con un calore che non mi aspettavo. Ricevere tutti questi premi è una cosa inaspettata. Mi rende felice anche per tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni. Hanno fatto con me un passetto alla volta».
Dedica il premio alla sua famiglia che ha fatto tanto rumore nella sua vita: «Li ho sentiti molto poco, hanno rispettato la situazione in cui ero. Non vedo l’ora di sentirli al telefono». E lo dedica alla sua città, Taranto. «Questo premio è anche per tutti coloro che lottano tutti i giorni per una situazione insostenibile». Fai rumore è la canzone con cui si è messo a nudo, «La gente mi ha scritto, succede soltanto quando tu racconti una tua intima verità, che puzza di te. È quello il momento in cui ci somigliamo tutti, quando andiamo in profondità».
Ricorda i tempi dei locali da 100 persone ed è di aver abbattuto il muro di incomunicabilità che lo separava dalla gente «Se oggi si sono avvicinati è perché io ho permesso di avvicinarsi. Il premio va anche a quel bambino che ero, che aveva paura del mondo fuori». Porterà la musica italiana all’estero: «La musica italiana va aiutata, dobbiamo portarla nel mondo. Abbiamo una forza che è molto riconoscibile. Ogni volta che mi chiederanno di andare all’estero ci andrò sempre. L’Eurovision sarà un’ottima occasione». Lo rivedremo quindi dal 12 al 16 maggio a Rotterdam. Prima di allora, esce il 14 febbraio Che vita meravigliosa, il suo nuovo album: «Non penso che la vita sia tutta rosa e fiori, ma ora non ho più paura. Dai dolori possono nascere grandi cose». Ma oggi in fondo, c’è solo felicità.
FRANCESCO GABBANI
Francesco Gabbani entra in sala stampa e sdrammatizza subito «Se fossi un jazzista sarei stanghezz». Sono le 2.50 del mattino. «Sono veramente stanco, è la terza volta che faccio il Festival, pensavo di essere preparato, ma sono veramente stanco». Si dichiara soddisfatto e contento del secondo posto «Tolta l’ipocrisia, io il mio Festival l’ho già vinto dal punto di vista personale. Era un esperimento tornare con una canzone diversa da quella che mi ha visto vincitore e sono rimasto veramente meravigliato in positivo dalla risposta del pubblico». I numeri del televoto e della demoscopica lo vedono al primo posto, infatti. «Considerato che so cosa vuol dire provare a disporsi al Festival di Sanremo portando la propria musica, parlavo con Diodato sinceramente e sono veramente contento che abbia raggiunto questo risultato perché si merita questo tipo di posizione. È un artista vero, che scrive le canzoni e canta con l’anima aperta». Dedica il suo Festival ai collaboratori e alle persone deboli e indifese.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI
Riccardo Zanotti, Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Matteo Locati, Simone Pagani e Lorenzo Pasini se la ridono: «Quando siamo partiti da Bergamo ci siamo detti, dalla 20 alla 15esima posizione è un grande risultato. Non ci aspettavamo di certo il podio. Ma siamo un po’ Ringo Starr. Abbiamo rispettato la filosofia della canzone. Il pubblico di Sanremo per noi è nuovo, ci ha dato tanto. Grazie veramente, siamo contentissimi».