Amadeus punta al tris. Dopo i successi degli ultimi 2 anni, dal 1° al 5 febbraio presenterà per la terza volta il Festival di Sanremo, edizione numero 72. Al suo fianco 5 donne, una per sera: Ornella Muti, Lorena Cesarini, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta e Sabrina Ferilli presenteranno con lui i 25 artisti in gara. È il festival dei vincitori (7 gli artisti arrivati al primo posto almeno una volta). È il festival di tutte le generazioni (con un cast dai 18 agli 80 anni). È il festival dell’amore, perché ogni canzone ne parla (tranne in un paio di casi, dove spuntano ecologia e pandemia, puntando al podio). Ecco chi salirà sul palco del Teatro Ariston.
I cantanti che fanno battere il cuore
Sono i cantanti che faranno felice l’orchestra con ballate intense, come quella di Elisa che torna a Sanremo dopo la vittoria con Luce (Tramonti a Nord Est) di 21 anni fa. L’artista di Monfalcone porta O forse sei tu, che valorizza la sua voce particolare: «Per non perderla bevo molta acqua, non urlo». Urla invece, di dolore e intensità, Fabrizio Moro in Sei tu. Il cantautore romano torna dopo aver vinto nel 2007 tra i giovani e nel 2018 con Ermal Meta. «Questo brano l’ho scritto per una persona che mi ha salvato dalla parte più brutta di me stesso».
Il tema del dolore ricorre tra i protagonisti di questo Sanremo. Da Irama, il cantautore di Monza che ora scopre il suo lato intimo con Ovunque sarai – ma torna rock nel rivelare il suo trucco scaccia-ansia: «il gin tonic» – a Michele Bravi, che quel dolore lo ha provato quando ha sofferto di depressione, e ora vuole essere di nuovo felice. Con Inverno dei fiori mostra il suo lato oscuro e quello solare. «Avrei voluto i miei nonni a guardarmi, i primi a insegnarmi la bellezza dell’intreccio umano» dice. E poi Noemi, che dedica Ti amo, non lo so dire «a tutte le persone a cui è capitato di sentirsi come io racconto». Due parole che lei non ha paura di dire, «ma ci penso bene».
I cantanti che hanno grinta da vendere
L’altro tema ricorrente è la diversità. Con Brividi Mahmood e Blanco, dati per favoriti, lanciano un messaggio: «Sentirsi sbagliati appartiene a tutte le età». Su cosa gli fa venire i brividi nella vita Mahmood non ha dubbi: «Le melanzane alla parmigiana di zia Remelda». Ma chi l’avrebbe detto che entrambi sono scaramantici… Mai però quanto Iva Zanicchi, l’unica donna che per 3 volte ha vinto a Sanremo – canterà con la stessa grinta anche Voglio amarti – e che negli anni si è riempita le tasche di sale «sporcando tanti teatri». Con gli abiti eleganti dell’amico Artemio Cabassi però rivela che userà un sacchettino. Vedremo.
La sorpresa arriva da Emma, con un nuovo taglio di capelli corti «per il personaggio del mio primo film da protagonista». Sarà Teresa nel film Il ritorno di Stefano Chiarini, ha annunciato sui social, mentre sul palco dell’Ariston canterà Ogni volta è così, di cui è anche autrice. Parla di relazioni perlopiù sbagliate e «in tante si ritroveranno». Storie personali che si intrecciano a immagini, come i treni della domenica nel brano di Giusy Ferreri, che indossa sempre gioielli «non per scaramanzia, ma perché doni dei miei nonni e genitori. Così li sento vicini». All’Ariston porterà Miele e sa bene chi sarà davanti alla tv: «Mia figlia Beatrice, è lei che addolcisce i miei momenti difficili».
Non poteva mancare il cantore dei sentimenti: Massimo Ranieri, che si rimette in gioco a 70 anni con Lettera di là dal mare, un viaggio verso l’America e «la speranza di un futuro migliore». Nella sua musica «l’unico valore eterno è l’amore», nella sua vita «il riposo: a casa sono sempre vestito, ma con le pantofole!».
I cantanti che… è la prima volta
Tanti quest’anno i cantanti che salgono per la prima volta sul palco dell’Ariston. Sono quelli dei grandi numeri in streaming o dei successi all’estero, che sentono l’ansia ma trovano antidoti alla paura. «Il mio è Lidia, mia madre» rivela Giovanni Damian, in arte Sangiovanni. Arriva da Amici di Maria De Filippi, dove è stato primo nella categoria canto (mentre tutta l’edizione se l’è aggiudicata Giulia Stabile, la sua fidanzata). Con i suoi 19 anni è il più giovane di questo Sanremo, canta l’orecchiabilissima Farfalle e di sicuro punterà sulla tenerezza, a giudicare da quello che ci ha rivelato: «Vorrei portare spensieratezza in chi mi guarderà e dedicare questa esibizione a me da bambino, per vedere quanta strada abbiamo fatto insieme».
Il cantautore napoletano Aka7even, all’anagrafe Luca Marzano, canterà Perfetta così, ma sul lato stress non è invece così perfetto: «Non so ancora come si fa a gestirlo, per sentirmi a mio agio partirò dal look e dai colori». Amore, amore e amore – non sempre felice – è l’ossessione di Michele Matera e Federica Ferracuti, in arte Highsnob e Hu, una specie di Romeo e Giulietta 2.0. «Ho scelto il nome dal web per non sentirmi ultimo» rivela lui, «io quello di una divinità egizia» ribatte lei. Insieme cantano Abbi cura di te, sulla fine di una relazione.
Immaginario è invece l’amore di Giovanni Truppi, classe 1981, cantautore raffinato e già famoso in Francia. La sua canzone Tuo padre, mia madre, Lucia parla di un incontro che chissà se mai avverrà. L’ansia bussa anche qui e lui si è rassegnato ad accoglierla. Zen. «L’unico modo per sconfiggere la paura è crederci in quel momento più di qualunque altra cosa» è il trucco del bel Matteo Romano, che a soli 20 anni postando su TikTok le sue canzoni è diventato un idolo delle ragazze, e non solo. Dalla cameretta al palco di Sanremo il passo è stato breve. Con Virale racconta cos’è l’amore per la sua generazione «che non è legato a limiti di genere o altro».
Cosa volere di più… Il sesso? Ci pensa l’irriverente Tananai, ovvero Alberto Cotta Ramusino, classe ’95, con Sesso occasionale. Gli abbiamo chiesto: «Cosa non può mancare in una canzone?». «Mai? L’originalità» ci ha risposto. Dedica la sua partecipazione ai nonni «figure fondamentali della mia vita». Yuman, il vincitore di Sanremo Giovani, madre italiana e padre di Capoverde, di solito canta in inglese ma qui punta alla lingua madre con Ora, un brano super empatico: «Perché in una canzone non deve mai mancare la poesia». E se la voce cede? «Mi affido a zenzero, limone e miele».
Tanti gli ex vincitori in gara, da Morandi a Elisa, da Ranieri a Emma. Ma per tutti la “sindrome da Festival” è la stessa
I cantanti che si fanno notare
Sono i cantanti che fanno parlare di sé, che indossano look appariscenti, che inchiodano col ritornello o incantano con lo show. A volte puntando sull’impegno, come La Rappresentante di Lista: il duo formato da Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi, se nella musica richiama un moderno Gioca Jouer, nel testo parla del mondo che finisce, guardando all’Eurovision con il titolo perfetto: Ciao ciao, «il nostro addio per sempre al degrado, alla violenza, alla paura, alla guerra». Come si vestiranno? «Con un look tra impatto e ironia». Wow.
Attesissime le mises di Achille Lauro, che ha saputo stupirci per 3 anni consecutivi sul palco dell’Ariston. Con l’Harlem Gospel Choir in Domenica siamo sicuri farà faville. Stupisce anche il mitico Gianni Morandi, che a 77 anni ha ancora tanta voglia di divertirsi. «La paura da palco c’è sempre» confida, ma ci pensa la moglie Anna a dargli una spinta, anche con qualche corsa in città («A Sanremo c’è una bellissima ciclabile!»).
Ditonellapiaga e Rettore non si scompongono. Una, Donatella Rettore, è ormai un’icona, l’altra, all’anagrafe Margherita Carducci, una cantautrice indie. Si sono messe insieme, artisticamente parlando, «per fare finalmente spettacolo, ne manca da troppo». Nel martellante Chimica scandiscono frasi tipo “mani sulle cosce e labbra sulle labbra”, con un riferimento anche alle suore. Il messaggio è chiaro: «Libertà e rottura. Chi fa l’amore campa cent’anni e sicuramente meglio».
Anche Rkomi, all’anagrafe Mirko Martorana, il cui album Taxi Driver è stato il più venduto del 2021, si è preparato tantissimo perché «il palco deve somigliare a una casa e devi sentirti a tuo agio». Per scaramanzia al collo porta sempre «una collanina country che uso a mo’ di cravatta». Controllare per credere. La paura? «Quando saliamo sul palco i nostri peggiori nemici siamo noi stessi» filosofeggia. Ma lui darà il massimo e Insuperabile è la canzone di «una persona che ama quello che fa».
Il rock la fa da padrone in Tantissimo di Le Vibrazioni, la band di Francesco Sarcina & Co. Dedicano questa partecipazione all’Ariston ai giovani «partendo dai nostri figli, che sono il futuro, fino ai ragazzi di oggi che sono il presente e vivono in un’epoca davvero complicata».
Dalla Spagna arriva Ana Mena, che dell’Italia ha una parola preferita: «Pappardelle al ragù». La sua Duecentomila ore porta i suoni dell’America Latina all’Ariston con l’obiettivo di farsi conoscere da solista dopo le hit delle ultime estati. Questa volta il tormentone non è suo ma, tranquilli, ci penserà Dargen D’Amico, all’anagrafe Jacopo, amico di Fedez, autore, produttore e dj, con Dove si balla. Come da copione sanremese, la canzone è ricca di frecciatine alla nostra società, e non poteva mancare la pandemia. La soluzione a tutto? «Fottitene e balla. E pensare che io però non so ballare» rivela.