Che portare Morgan a Sanremo fosse una scelta azzardata Bugo lo sapeva dal primo giorno. Ma era felice di fare il suo primo Festival di Sanremo, felice di farlo con il suo amico. Post sulle loro pagine prima di partire, a raccontare un incontro diventata una grande amicizia, 17 anni fa. «Certo che ho previsto che qualcosa potrebbe andare storto», aveva raccontato pochi giorni prima del Festival «Ma io mi fido di lui, viene perché gliel’ho chiesto. Lo conosco, so come prenderlo. Certo, come in ogni amicizia ogni tanto litighiamo, ma sono felice di farlo con lui».
Come si è arrivati alla squalifica
E invece il festival di Bugo e Morgan è terminato nella serata di venerdì 7 febbraio, all’inizio dell’esecuzione della loro canzone. Morgan scende le scale, Bugo rimane indietro. Il brano inizia, e Morgan usa altre parole, le legge da un foglio scritto a mano: sono insulti rivolti al suo (ex) amico che, sorpreso, si avvicina al collega, guarda quello che sta leggendo e abbandona il palco dell’Ariston. Passa qualche minuto, non si capisce che cosa sia successo, la gara riprende. La decisione viene annunciata: Morgan e Bugo sono squalificati dalla competizione. “Sincero” non è più in gara.
Dopo il fattaccio, a Sanremo i due artisti convocano due conferenze stampa separate per dare la loro versione. La tensione, iniziata giorni prima, esplode durante la giornata di giovedì, quando Morgan minaccia di non presentarsi perché non ha mai provato il brano della serata delle cover. Non è così, e lo conferma Claudio Fasulo, capo ufficio stampa Rai «Se dovessimo fare il minutaggio delle prove, quello che provato di più è sicuramente Morgan» dice.
La versione di Bugo
Poi Morgan alle prove ci va. Ma la situazione precipita. «Una delle gioie più belle di questo Festival era condividerlo con lui» racconta Bugo. «La cover ho pensato di affidarla a Morgan perché amo molto il suo gusto e infatti aveva scelto una canzone fantastica. Ma le cose sono degenerate sulla questione dell’arrangiamento. Mi sono ritrovato sul palco della serata delle cover senza sapere quale delle sue tante versioni dovessi fare. Sono arrivato alle prove puntuale, ci tengo a dirlo. L’ho cantata. Ho cercato di fare il meglio possibile. Ma avete visto il risultato. Secondo voi ero felice? Eppure ieri sera mi sono presentato in teatro, pure un po’ in anticipo. Ero un po’ turbato, ma Marco lo conosco da 17 anni, tutti hanno un amico con cui si litiga. Non mi lego le cose al dito. Per me era davvero il Festival dell’amicizia».
Dietro le quinte però Morgan è alterato. Continua Bugo: «Prima di salire sul palco Morgan ha cominciato a insultarmi con parole che vanno dal figlio di p**** a sei uno sfigato. Ha attaccato anche mia moglie, mio figlio, continuamente. Stavo zitto, avete visto come sono, piuttosto me ne vado. Con me c’erano anche due persone della Rai e mi spiaceva stessero vedendo quella scena. Siamo saliti sulla scala che porta a quella del palco, ha continuato a insultarmi. Ero turbato. Ecco perché si vede che rimango indietro, quando lui entra in scena. Si è girato per richiamarmi, sorridendo, continuando a insultarmi». Il resto si è visto.
La versione di Morgan
«Ha violentato Endrigo» attacca Morgan. «Volevo raccontare quel brano con nuove sfaccettature. Invece ho visto Bugo fiondarsi sul proscenio per cantare da solo e offuscarmi, soggiogato dalla sua organizzazione che lo ha messo contro di me». Il complotto, le riunioni contro di lui, l’isolamento da parte della casa discografica di Bugo. «Volevano farmi fuori».
Questo ha visto Morgan, ma di questo ha parlato anche Valerio Soave, il presidente dell’etichetta discografica Mescal. «Morgan ha passato giorni a dire che volevamo farlo fuori, che volevamo che Bugo cantasse da solo. Ma, a parte che ci avrebbero espulsi anche in quel caso, a che pro io, da discografico, faccio uscire una canzone con due persone, pubblico un video con due persone, il brano in radio va alla grande e poi voglio eliminare Morgan? Non ci sono complotti».
Il conflitto con il discografico
Soave è anche la persona che ha fatto da discografico a Morgan per 25 anni, lo conosce bene. E oggi parla dei suoi problemi di salute, dice che andrebbe aiutato. Sembra anche riferirsi a persone accanto all’artista che non gli fanno bene. «Il problema è che prima del Festival mi ha chiesto 55 mila euro entro tre giorni, minacciandomi di non presentarsi a Sanremo. Mi sono opposto. È un ricatto di estorsione. Ma dal mio rifiuto sono iniziati tutti i comportamenti che hanno fatto degenerare la situazione». Lo denuncerà per danno di immagine? «No. Quando abbiamo invitato Morgan sapevamo che avrebbe comportato rischi. È un reato procedibile di ufficio, prevede 5 anni di carcere e, col bene che gli ho voluto, non mi sento di fare una cosa del genere».
Il bene. Bugo e il suo team sembrano preoccuparsi davvero per Morgan. E invece Morgan ride. Ride quando gli si chiede se ha qualche problema. Ride quando dice: «Bugo sfigura ogni volta che apre bocca» rivolto al compagno di avventura. Ride quando risponde al perché del cambio del testo: «Non mi piaceva tanto, non ho mai capito di cosa parlasse», quando fino al giorno prima se ne prendeva la paternità.
È una storia triste quella a cui si assiste. Da una parte un uomo di 46 anni che sognava Sanremo e in questo Festival ha messo moltissima energia e entusiasmo, anche in vista della promozione di Christian Bugatti, il suo album uscito ieri. Dall’altra un autore, da sempre considerato genio e amato dall’opinione pubblica che ancora una volta non è riuscito a portare a termine il suo impegno professionale, incolpando tutte le persone che aveva attorno. La verità si dice che sta sempre nel mezzo, eppure questa volta è difficile crederlo.