Ha lottato fino all’ultimo Gregorio Paltrinieri per conquistare la medaglia d’oro nei 1.500 metri a stile libero nella piscina di Rio 2016. E così a 21 anni è entrato nella storia delle Olimpiadi. Ma cosa fa di un ragazzo un campione? Sicuramente l’allenamento duro, la voglia di farcela e il sostegno di chi gli sta accanto: la mamma Lorena, testimonial insieme a lui di «Grazie di cuore mamma», la campagna lanciata a livello mondiale durante le Olimpiadi da P&G per celebrare la forza e il sostegno delle mamme verso i loro figli e i loro sogni.
E poi il padre, gli amici e la fidanzata Letizia Ruoli, 21 anni come il campione.
Durante la gara all’Olympic Aquatics Stadium, Letizia si è commossa, ha pianto, urlato, esultato. La incontro nel Parco Olimpico: mi racconta che è appena tornata dal Messico dove ha fatto 1 mese di tirocinio in un ospedale nel reparto di chirurgia. Studia medicina all’università di Modena e Reggio.
L’hai sognata anche tu questa medaglia d’oro di Gregorio alle Olimpiadi?
«Ci ho creduto da sempre, da quando io e Greg ci siamo messi insieme dopo i Giochi di Londra del 2012: avevamo 17 anni. Lui ne è sempre stato convinto e anch’io non ho mai dubitato, perché so quanto si è allenato per conquistare questa medaglia. Negli ultimi anni non si è mai fermato, non si è mai concesso una pausa. Era una medaglia che era lì, nell’aria, sapevamo che prima o poi sarebbe arrivata».
Sei venuta qui a Rio con i vostri grandi amici di sempre, Tommaso, Lorenzo, Alessandro, tutti compagni di classe. È stato importante vedere la finale olimpica insieme?
«Sì, ha dato molta forza a Greg, ma anche a me. Avevo qualcuno con cui piangere e condividere le emozioni. Gli amici lo seguono sempre, gli vogliono bene davvero, ma questa è davvero la prima volta in cui siamo tutti insieme per una gara importante».
Che effetto ti fa essere sotto i riflettori come fidanzata di un grande campione?
«Non mi sento ancora sotto i riflettori e, conoscendomi, non mi piacerebbe tanto. E poi il vero protagonista è Gregorio, non certo io».
Greg vive a Ostia, tu studi a Modena e siete cresciuti a Carpi. Qual è il vostro luogo del cuore?
«La nostra storia è iniziata dopo le Olimpiadi di Londra, in una vacanza organizzata all’ultimo minuto con i nostri amici a Cervia, dove la mia famiglia ha una casa: forse è questo il nostro luogo del cuore, una spiaggia romagnola».
Eravate compagni di classe. I primi anni del liceo, che cosa ti colpiva di Greg?
«La sua semplicità e il suo sorriso. Anche se si era svegliato alle 5 del mattino per allenarsi e arrivava in classe con le palpebre che gli si chiudevano per la stanchezza, era sempre solare. Non siamo mai stati compagni di banco, di solito era seduto dietro di me ed era molto più timido di quanto sia adesso. Lui mi ha sempre dato una carica di positività».
Era timido, tu no. Quando vi siete messi insieme, hai fatto tu la prima mossa?
«Sì e no».
La mamma di Gregorio, Lorena, dice che nella vostra coppia vi compensate. In che senso?
«Per molti aspetti siamo diversi. Lui è un tipo preciso, io invece sono disordinata, un po’ ribelle. Greg è organizzato, io ho uno stile di vita più rilassato. Io chiacchiero, lui ascolta e parla meno. Io studio, lui fa sport. Per scherzare dico che io sono la mente, lui il corpo. Ma non è vero: Greg è molto intelligente e a scuola era bravo».
Anche tu sei una nuotatrice?
«Da ragazzina ho fatto anch’io nuoto, partecipando a qualche gara, ma adesso in piscina quando io ho finito la mia prima vasca, lui ne ha già fatte tre. In realtà non sono particolarmente sportiva. Lui è invece anche appassionato di basket».
Sei diventata anche tu una fan della pallacanestro?
«Mi fa svegliare all’alba per vedere le partite del Nba, il torneo americano. Sa tutto: nomi e curriculum dei giocatori, regole, particolarità delle squadre. Greg è un perfetto maestro, mi spiega tutto».
Che passione gli hai trasmesso invece tu?
«Amiamo entrambi la musica, lui adora soprattutto hip-hop e R&B, a me piacciono anche altri generi. Sono diplomata in clarinetto al conservatorio e gli ho fatto conoscere anche repertori diversi. Diciamo che ho ampliato un po’ i suoi gusti musicali».
Sei studentessa di medicina e la nuotata di Gregorio è stata oggetto di studi di biomeccanica. Il tuo fidanzato ti incuriosisce un po’ anche come “caso clinico”?
«Sì, mi affascina parlare con il medico della Federazione nuoto sull’alimentazione e sulla fisiologia dello sport, accompagnarlo a qualche visita medica, a capire come risponde fisicamente agli sforzi».
Vivete in città diverse, ma il vostro amore è solido: siete insieme da 4 anni. Qual è il vostro segreto?
«Sfruttare la tecnologia, innanzitutto: usiamo skype, facetime, whatsapp e qualsiasi strumento per farci sentire più vicini. E poi quando posso io vado a Ostia, dove si allena. Magari ci rimango anche una settimana intera se devo solo studiare e non frequentare le lezioni. Insomma, cerchiamo di stare insieme appena possiamo. La nostra relazione ha due ingredienti: pazienza e fiducia. E poi cerchiamo di non litigare quasi mai».
Che cosa farete appena tornati in Italia?
«Ci concediamo due settimane di vacanza. Prima andiamo in Sardegna e poi nella Costiera Amalfitana con un compagno di nuoto di Greg, l’australiano Mack Horton e la sua fidanzata. Sarò in giro con due campioni olimpici: Mack ha vinto la medaglia d’oro nei 400 stile libero. Sarà divertente. Poi a settembre lui tornerà in vasca ad allenarsi e io a studiare».
Forse non ve ne rendete ancora conto, ma in Italia Greg è diventato una celebrità e non riuscirete a fare un passo senza mille richieste di selfie.
«Lei dice? Vorrà dire che cercheremo delle spiagge un po’ isolate e ci godremo lo stesso la vacanza».