Serena Rossi, l’indimenticabile protagonista della serie tv Mina Settembre, torna con la nuova fiction La sposa, in onda ogni domenica dal 16 gennaio su Rai 1 per sei puntate.

Nel salotto di Mara Venier, Serena Rossi ha commosso e incantato raccontando quanto sia legata alla famiglia e alle sue radici. Soprattutto alla nonna, venuta a mancare proprio durante le riprese della fiction.

«Facciamo una vita che va a tremila allora, però sapere di appartenere a qualcosa di più profondo ci fa stare in pace. All’inizio della mia carriera mi volevano far nascondere la mia napoletanità e io ne soffrivo un po’ e invece è un punto di forza… La serie la dedico ai nonni, ai quei giovani che venivano dalla guerra e avevano una voglia di riscatto, di faticare. Io ho sognato che mia nonna era viva. È venuta a mancare proprio mentre giravo. Alla fine di ogni puntata ci sarà scritto “dedicato a mia nonna e a tutte le nonne d’Italia»

«Sono sempre stata molto espansiva, molto fisica e comunicativa fin da piccola – racconta – Ho avuto una bellissima infanzia e sono cresciuta in un ambiente molto sereno in cui mi hanno insegnato che la famiglia è la cosa più importante di tutte. Cerco di trasmettere gli stessi valori a mio figlio». 

L’attrice ha un compagno, Davide, con cui ha recitato proprio in Mina Settembre. «Il matrimonio non è mai stato nei nostri progetti: siamo in coppia da 12 anni, abbiamo comprato casa e avuto un bambino, le nozze non aggiungerebbero nulla».

La fiction

La fiction racconta una storia di emigrazione ambientata nella nostra Italia degli anni Sessanta, una società ancora contadina alle prese con l’industrializzazione. In anni di grandi cambiamenti e di trasformazioni sociali in tutti i campi, dal costume alla politica, il Paese è nel pieno del boom economico, ma in alcune zone, al Sud, sono ancora diffuse pratiche arcaiche come quella dei matrimoni per procura.

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La trama

Serena è Maria, una giovane donna calabrese data in sposa dalla sua famiglia, in gravi difficoltà economiche, al ricco agricoltore vicentino Vittorio Bassi, interpretato da Maurizio Donadoni (il Trifone de Le indagini di Lolita Lobosco). E così, seguendo il rito del matrimonio per procura, Maria si lascia alle spalle la propria terra ma sogna di ritrovare il grande amore, Antonio, partito per il Belgio per cercare fortuna.  

Ben presto Maria scopre che suo marito sarà in realtà Italo, nipote di Vittorio. L’uomo però la rifiuta, ancora sconvolto dalla morte della sua prima moglie, Giorgia. Le giornate della giovane trascorrono così tra il duro lavoro in campagna, l’ostilità delle altre braccianti, essendo lei meridionale, Vittorio che la considera una serva e Italo che la disprezza. Circolano inoltre molte voci su di lui. La gente del posto ritiene abbia ucciso sua moglie. L’unica gioia è Paolino, figlio di Italo. Soffre di crisi epilettiche e vive nella stalla con gli animali da quando è morta sua madre.

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Sullo sfondo, i conflitti e le lotte che hanno segnato quegli anni: l’emancipazione femminile, la parità di genere, la difficile integrazione al Nord, i pregiudizi. E poi le lotte sindacali, il boom economico, la fiducia che tutto adesso diventa possibile perché si può desiderare, possedere, comprare. Al centro lei, Maria, una donna coraggiosa, arcaica ma allo stesso tempo moderna, materna ma rivoluzionaria. La sua è una storia di riscatto sociale e affermazione dei diritti della donna che ci fa rimbalzare in un passato che, per tanti aspetti, sentiamo ancora molto vicino.