La settimana della moda di Milano che si è appena conclusa è stata la seconda da quando è iniziata la pandemia. Dopo l’esperimento di luglio, in cui le collezioni maschili erano state presentate perlopiù in formato digitale, per le collezioni femminili della Primavera Estate 2021 si è tornati a sfilare in presenza, con tutte le precauzioni che l’emergenza sanitaria prevede, anche se la maggior parte delle sfilate e delle presentazioni si sono tenute online. È stata un’edizione interessante, in cui gli stilisti si sono misurati con le difficoltà tecniche di presentare le loro creazioni dopo il blocco e la parziale riapertura dovuta alla pandemia, sperimentando nuovi formati, strumenti di comunicazione e tipologie di racconto per raggiungere il loro pubblico. All’appello mancavano la maggior parte degli addetti ai lavori, dagli americani agli asiatici, ma la piattaforma della Camera della moda e i canali social dei marchi hanno comunque cercato di colmare la distanza e offrire a buyer, giornalisti e influencer l’esperienza della moda italiana. Abbiamo selezionato le cose più interessanti che si sono viste.
Il debutto di Raf Simons e Miuccia Prada
Era lo show più atteso della stagione: Miuccia Prada e il co-direttore creativo Raf Simons hanno presentato la prima collezione che hanno disegnato insieme per il marchio italiano. La notizia della loro collaborazione era arrivata alla fine della settimana della moda di febbraio, poco prima che il mondo, e l’Italia per prima, fosse travolto dalla pandemia. La collezione, che hanno deciso di presentare in formato digitale, è stata seguita da un’intervista in cui i due designer, notoriamente schivi, hanno risposto alle domande che gli utenti avevano fatto via social. Tra i consigli memorabili di Miuccia, alla bambina di dieci anni che le ha chiesto come si diventa designer: «Studia! Studia! Studia!».
La diretta tv di Giorgio Armani
Ha scelto invece la tv Giorgio Armani, che sabato 26 settembre ha presentato in diretta tv, per la prima volta in assoluto, gli abiti della collezione Primavera Estate 2021, un sunto dello stile Armani. La sfilata è stata preceduta da un breve documentario narrato dalla voce di Pierfrancesco Favino, mentre a introdurre e raccontare la portentosa carriera dello stilista italiano è stata Lilli Gruber, da sempre sua ammiratrice. È stato un bel momento di celebrazione di una delle nostre glorie nazionali, il più longevo stilista oggi ancora padrone del suo marchio, che ha segnato la storia della moda internazionale.
L’ultima collezione donna di Silvia Venturini Fendi
Era l’ultima collezione disegnata da Silvia Venturini Fendi, invece, quella – bellissima – che ha inaugurato la settimana della moda. La stilista italiana, infatti, d’ora in poi si occuperà delle collezioni maschili, mentre quelle femminili saranno affidate al designer britannico Kim Jones, il cui debutto è previsto per il prossimo febbraio. Il “saluto” della signora Fendi non poteva essere più fresco e commovente di così: una collezione che è un’ode alle mille sfaccettature della femminilità, incarnate da tipi e modelli di donne molto diversi fra loro. Emozionante rivedere tra le altre Eva Herzigova, oggi splendida 47enne, Yasmine Le bon (55 anni) e Penelope Tree, che di anni ne ha 70 ed era la più bella di tutte.
Il (temporaneo) ritorno di Valentino in Italia
L’altro evento molto atteso era la sfilata di Valentino, che per questa stagione ha scelto Milano al posto di Parigi. Volere del direttore creativo Pierpaolo Piccioli, che ha detto di aver voluto temporaneamente lasciare i palazzi nobiliari di Parigi per approdare all’ex fonderia Macchi, in zona Bovisa, un grande spazio industriale dove ha sfilato una collezione romantica ma anche molto contemporanea. Particolare attenzione è stata riposta nel casting, con un’esplorazione della bellezza all’insegna dell’inclusività e della diversità.
Le modelle plus-size in passerella da Versace
E proprio il casting è stato uno dei punti cruciali che le sfilate di questa stagione hanno voluto affrontare, aprendosi alla rappresentazione di modelli di bellezza alternativa e meno scontati di quelli che siamo abituati a vedere sulle passerelle, in particolare quelle italiane. Così Jill Kortleve, Alva Claire, e Precious Lee, le tre modelle “plus-size” che Donatella Versace ha fatto sfilare durante il suo show segnalano un interessante cambio di prospettiva sul corpo delle donne, tanto più nel marchio che rappresenta il sexy per eccellenza. A Gianni sarebbero molto piaciute.
Il collettivo di designer neri italiani
Tra le iniziative collaterali più interessanti, inoltre, c’era inoltre “We are Made in Italy – The Fab Five Bridge Builders”, organizzato da Camera della moda in collaborazione con il collettivo Black Lives Matter in Italian Fashion. Per l’occasione sono stati presentati 5 designer neri selezionati da Stella Jean e Michelle Ngonmo, fondatrice dell’Afro Fashion Week di Milano, nel tentativo di avviare una discussione sulla rappresentazione e l’accesso all’industria. Le collezioni di Joy Meribe, Fabiola Manirakiza, Macodou Fall (Mokodu), Karim Daoudi e Claudia Giselle Ntsama sono state riprese nell’elegante cornice di Palazzo Clerici, uno dei più belli di Milano: in bocca al lupo a questi giovani talenti.