“Avere una vagina e un cervello funzionante, a Hollywood, è una combinazione letale“. Con queste parole, semplici e dirette, Sharon Stone, nel 1992, dopo Basic Instinct, la pellicola che la rese celebre, mostrò a tutti cosa volesse dire avere testa e corpo e, così facendo, divenne famosa in tutto il mondo. Oggi, a 64 anni, sotto la patina di glamour, eleganza e charme, Sharon Stone mostra ancora una combinazione letale tra bellezza e intelligenza.
Le origini umili di Sharon Stone
La modella, attrice, produttrice e diva deve tutto ciò che è ora alla sua grinta, caparbietà e, come spiega lei stessa, ai suoi genitori: “All’età di sei anni volevo essere come Marilyn Monroe e mio padre mi assecondava: ‘Amore mio, sarai meglio e di più della Monroe’, mi diceva. Mio padre, un operaio, mi ha sostenuta e incoraggiata in tutto. La mia disinvoltura e sicurezza deriva dai miei straordinari genitori: lavoratori umili, bravi, orgogliosi“.
Dalla provincia a Hollywood
Certo, passare da Meadville, piccolo e antico capoluogo di contea nel cuore della Pennsylvania, dove è nata il 10 marzo del 1958, a Hollywood deve essere una gran bella rivincita. Ad appena 21 anni era già una reginetta di bellezza, aveva lasciato la provincia per trasferirsi a New York e fare la modella e in breve tempo è diventata una delle più ricercate ragazze da copertina prestando il suo volto ai panini della catena McDonald’s.
L’esordio di Sharon Stone con Woody Allen
Ma non era quello che voleva realmente Sharon Stone che in un baleno abbandona il successo ottenuto in America grazie a un corpo da sballo e a un viso angelico per l’amata Europa. E ci aveva visto lungo la bionda perché è qui che la scova Woody Allen affidandole una particina in Stardust Memories che segna, nel 1980, il suo debutto sul set. Un anno dopo è già la protagonista di Benedizione mortale che le porta notorietà e ammirazione; ma la fama hollywoodiana tarda ad arrivare per tutti gli anni ’80 che la vedono transitare senza grande clamore tra grande e piccolo schermo. Fino a quando, nel 1991, arriva il suo momento con ben cinque pellicole in un anno: è con il famoso Basic Instinct (rifiutato da Geena Davis a disagio con la parte da femme fatale) che Sharon Stone ottiene la vera svolta alla sua carriera.
La sua Catherine Tramell, capace di sedurre un intero posto di polizia accavallando le gambe e mostrandosi priva di mutandine, sconvolge e attrae il pubblico americano, ma la complessità del personaggio (femmina innamorata, killer spietata, forse bisex, certamente inafferrabile per Michael Douglas) piace anche alla critica e le vale il Golden Globe come migliore attrice.
Sharon Stone ha un quoziente di intelligenza da record
Difficile poi ‘bissare’ il successo ma Sharon ha dalla sua, oltre alla bellezza, un quoziente d’intelligenza da record, ed è proprio questo che seduce Martin Scorsese, capace di affidarle un ruolo cruciale in uno dei suoi film più complessi e riusciti: Casino, a fianco di Robert De Niro. Per quel film conquista il suo secondo Golden Globe e ottiene un vero momento di gloria.
L’aneurisma nel 2001
Purtroppo, nel 2001, Sharon Stone viene colpita da un grave aneurisma ed è stato difficile e faticoso ritornare in pista ma ci riesce alla grande nonostante il fisico cagionevole e un infarto nel 2004.
Sharon Stone e le cause sociali
Democratica in politica, grande sostenitrice dei diritti gay, filantropa e buddhista nelle convinzioni religiose, ribelle e forse troppo solitaria per Hollywood, Sharon Stone è un’icona distante e sfuggente. Ma non certo per i suoi figli. È mamma adottiva di tre maschi, Roan, Laird e Quinn, di 18, 13 e 12 anni. Nonostante la grande popolarità e l’incredibile bellezza, Sharon Stone non è stata molto fortunata con gli uomini: “Amo i maschi, non lo nego, ma mi sono ritrovata troppe volte con uomini troppo insicuri e forse intimiditi da me. Ho imparato a stare sola e col tempo a dare il mio amore ai figli. Sono innamorata di loro e mi sento appagata così“. Ha avuto due mariti, Michael Greenburg (dal 1984 al 1987) e Phil Bronstein (dal 1998 al 2004), ex direttore del San Francisco Chronicle. È stata immortalata con molti “ragazzi” ma al suo fianco, anche con l’imprenditore italiano Angelo Boffa (minore 19 anni dell’attrice).