Ospite del podcast di Rob Cisternino “Rob Has a Podcast“, la cantante Sia ha confessato per la prima volta di aver ricevuto la diagnosi di disturbo dello spettro autistico. “Per 45 anni mi sono sentita come se dovessi indossare un costume umano, una maschera. Solo negli ultimi due anni sono diventata pienamente me stessa”, ha raccontato.
Sia aveva precedentemente parlato pubblicamente della sua battaglia contro l’alcolismo e l’abuso di droghe e del percorso di riabilitazione contro le sue dipendenze. Mai, fino ad ora, di autismo.
Senso di liberazione
La 47enne australiana non ha fatto menzione delle cause o dei sintomi che l’hanno spinta a fare delle indagini sulla sua condizione, ma si è soffermata sul senso di liberazione seguito alla diagnosi. “Nessuno può conoscerti o amarti quando sei pieno di segreti e vivi nella vergogna. Solo quando finalmente ci sediamo in una stanza piena di estranei e raccontiamo loro i nostri segreti più profondi, oscuri e vergognosi, e tutti ridono con noi, e non ci sentiamo pezzi di spazzatura per la prima volta nella nostra vita, ci sentiamo visti per la prima volta nella nostra vita per quello che siamo veramente, possiamo iniziare a uscire nel mondo e operare semplicemente come esseri umani con il cuore e non fingere di essere niente”.
Le polemiche dopo il film “Music”
Le dichiarazioni di Sia arrivano a due anni dalle polemiche scaturite dopo l’uscita del film “Music“, che della cantante aveva segnato l’esordio dietro la macchina da presa.
La pellicola, prodotta e scritta da Sia, era incentrata sulla storia di una bambina autistica non verbale di cui la sorellastra spacciatrice (Kate Hudson) si doveva prendere cura. Per il ruolo della bambina Sia aveva scelto Maddie Ziegler, attrice e ballerina che ha collaborato a molti dei suoi video. Il fatto che l’attrice non fosse nello spettro dell’autismo aveva attirato numerose critiche. Non era piaciuto che i disturbi della giovane fossero ritratti in maniera fumettistica e l’interpretazione della Ziegler fosse “caricaturale“. Attacchi ai quali sia aveva risposto chiudendo il suo account Twitter, con la promessa di tagliare alcune scene considerate disturbanti dalla comunità autistica, e includendo un messaggio di sensibilizzazione a inizio pellicola.
La cantante si era poi scusata per non aver fatto ricerche accurate ed essersi affidata a quelle che aveva definito “persone sbagliate” per le consulenze sull’autismo.
Chi è Sia
Nata ad Adelaide, in Australia, nel 1975, Sia Kate Isobelle Furler cresce in una famiglia di musicisti. Dopo aver fatto parte di un gruppo jazz, i Crisp, debutta come solista con il disco “OnlySee” nel 1997.
Firma nel 2000 un contratto con la Sony Music, poi con Beat Records. Nel 2004 il suo primo grande successo internazionale grazie al singolo “Breathe Me”, diventato famoso grazie all’inserimento nella serie televisiva “Six Feet Under”.
La scalata al successo è breve. Con “Titanium” si conferma come una delle cantautrici più richieste dai big della musica americana e con il singolo “Chandelier” del 2014 vende milioni di copie in tutto il mondo. Molti sono i successi dell’australiana: da “Elastic Heart” fino a “She Wolf” e “Flames” e tante altre ancora.
Contemporaneamente alla carriera da solista, Sia è anche autrice per altri artisti. Sue “Diamonds“, cantata da Rihanna; “Pretty Hurts” (Beyoncé); “Perfume” (Britney Spears), “My Heart Is Open” (Maroon 5), “Radioactive” (Rita Ora).