“Il racconto di un mito tutto italiano, dagli anni Cinquanta ad oggi“. Questo il sottotitolo del libro di Michele Vanossi “Le Signorine Buonasera” che racconta la storia delle annunciatrici Rai e Mediaset in un volume che ci fa rivivere i mitici annunci dal 1953 (con Nicoletta Orsomando) al 2018, anno in cui abbiamo detto addio ad Emanuela Foliero, l’ultima Signorina Buonasera.
Perché le seducenti signorine che annunciavano, talvolta aggiungendo qualche parola esplicativa, il programma televisivo che stava per andare in onda, sono state progressivamente eliminate dai nostri teleschermi? A chi davano tanto fastidio? si chiede Maurizio Costanzo intervistato dall’autore all’inizio del libro. Molto probabilmente a nessuno. Forse in televisione, qualcuno deve aver pensato che di sorrisi ce n’erano già abbastanza nel corso della giornata e che quindi si poteva fare a meno di quelli della sera. Ma molti italiani si sono invaghiti di quei volti belli e rassicuranti e non vedevano l’ora di ascoltare quegli annunci solo per assaporare un momento di serenità. In realtà è proprio di questo che si tratta: di semplici e genuini istanti che permettevano di rilassarsi in poltrona e proseguire la serata nel migliore dei modi.
“Signore e signori…buonasera!“. Quante volte abbiamo sentito questa frase che, per ascoltare ora, dobbiamo guardare su YouTube in qualche video dal sapore nostalgico e un tantino amarcord. E pensare che, proprio per via della loro popolarità, le Signorine Buonasera venivano considerate dai telespettatori non solo icone, ma anche “fidanzate o mogli” ideali e modelli di riferimento: imitate nell’abbigliamento, nel trucco e soprattutto nel “parrucco”, annunciatrici come Nicoletta Orsomando, Mariolina Cannuli, Rosanna Vaudetti, Maria Giovanna Elmi, Marina Morgan, Alessandra Canale, Fiorella Pierobon, Gabriella Golia, ed Emanuela Foliero erano personaggi che, nel linguaggio attuale, verrebbero, con tutta probabilità, definite influencer o trendsetter.
Le annunciatrici (insieme al Carosello) sono da sempre il simbolo di un’Italia televisiva garbata e coscienziosa. Per almeno tre generazioni le Signorine Buonasera sono sinonimo di infanzia, casa, famiglia, allegria e spensieratezza: tutte le annunciatrici Rai e Mediaset sono state gentili amiche che ci hanno guidato nei meandri del piccolo schermo e accompagnato con educazione alla scelta dei programmi. Quando ancora iniziavano dopo il tiggì e non in seconda serata facendola passare per prima.
Indubbiamente parliamo di un Belpaese televisivo che non esiste più da tempo. Ma le Signorine Buonasera sono rimaste nei nostri cuori e sono entrate nella mitologia della nostra cultura tanto che arriva la proposta di chiedere direttamente ai telespettatori, attraverso un sondaggio, se vogliono o meno il ritorno delle annunciatrici.
E voi cosa rispondereste a questa domanda?