Simona Quadarella è tanto tranquilla fuori dall’acqua quanto scatenata dentro, non a caso il suo soprannome è “Veleno”. «Me lo ha dato mia madre da piccola, dopo una gara mi ha guardato e mi ha detto che sembrava “sprizzassi veleno dai talloni”. Perché non mollavo mai. Fin da bambina vincere mi fa sentire bene».
E quel veleno a Simona Quadarella, di Roma, continua a uscire anche adesso che di anni ne ha 22 e ha già vinto un oro ai Mondiali, 6 agli Europei, un primo posto ai Giochi Olimpici Giovanili nel 2014. La sua specialità sono i 1.500 stile libero, una gara lunga e faticosa. Per far passare più in fretta quelle 30 vasche la nuova stella del nuoto italiano ha un segreto: canta.
«La musica serve per tenermi carica» racconta, mentre mostra quel numero 23, in coreano, che si è tatuata sul polso destro. «È il giorno di luglio 2019 in cui ho vinto l’oro mondiale a Gwangju». Sul fianco, poi, ha disegnato un aeroplanino di carta che decolla. Come speriamo che faccia alle Olimpiadi di Tokyo 2020: sul polso sinistro c’è posto per un altro tatuaggio, un altro podio conquistato.