Talmente brava da avere non uno, ma due movimenti che portano il suo nome. Simone Biles, l’atleta statunitense che negli ultimi anni sta rivoluzionando la ginnastica artistica, fa di nuovo parlare di sé alle qualificazioni per i Mondiali femminili di ginnastica artistica, attualmente in corso a Stoccarda, in Germania.
Lo scorso sabato, infatti, la ginnasta ha eseguito sulla trave il suo movimento-marchio di fabbrica “The Biles”, che aveva già eseguito con successo lo scorso agosto e che consiste in quello che in gergo si chiama “double-double dismount“, una discesa con doppio salto all’indietro e doppio avvitamento, detto anche “Tsukahara” avvitato. Nessuno nella storia della ginnastica artistica aveva eseguito un movimento simile prima di lei.
Non contenta, ha quindi inaugurato un nuovo movimento nel suo esercizio a corpo libero, che d’ora in poi si chiamerà “Biles II”. Durante la sua routine sul pavimento, infatti, è atterrata con un triple-double, e cioè un doppio salto all’indietro con triplo avvitamento.
Simone Biles esegue “The Biles” alla trave
Così Biles, che è stata quattro volte campionessa olimpica, segna un altro traguardo storico nella sua carriera. Non è affatto facile, infatti, che una ginnasta possa reclamare un movimento a lei intitolato: per riuscirci, deve segnalare il nuovo movimento alla Federazione e quindi eseguirlo con successo in una grande competizione, come i campionati del mondo o le Olimpiadi. E Biles ce l’ha fatta.
Simone Biles esegue “The Biles II” (corpo libero)
A soli 22 anni la giovane americana ha già collezionati moltissimi primati: è stata la prima ginnasta nella storia a vincere quattro titoli mondiali (Anversa 2013, Nanning 2014, Glasgow 2015 e Doha 2018), la prima a vincerne tre consecutivamente e la seconda statunitense ad aver vinto quattro titoli nazionali di seguito. Con le sue 14 medaglie d’oro è la ginnasta ad aver vinto più titoli mondiali nella storia e, con 25 medaglie vinte tra Mondiali e Olimpiadi, è divenuta la ginnasta più decorata degli Stati Uniti, superando il record stabilito negli anni ’90 da Shannon Miller.
Movimenti troppo pericolosi per le altre
I due nuovi salti, però, hanno anche causato non poche polemiche. La Commissione Tecnica ha infatti deciso di assegnare un punteggio basso, nonostante la straordinarietà dell’impresa, motivando così la propria scelta: «Nell’assegnazione dei valori a un nuovo elemento, la Commissione Tecnica prende in considerazione diversi aspetti: il rischio, la sicurezza delle ginnaste e in che direzione tecnica sta andando la disciplina. La FIG ha incoraggiato, negli ultimi due cicli olimpici, l’esecuzione perfetta e l’artisticità, pur continuando a incoraggiare lo sviluppo delle skills. Tenendo in considerazione questi aspetti, è stato assegnato un valore “ragionevole” allo Tsukahara avvitato di Simone Biles: ci sono dei rischi concreti, tra cui un potenziale atterraggio sul collo».
È un tentativo piuttosto chiaro per scoraggiare le altre ginnaste a cimentarsi in salti così pericolosi: almeno per ora, insomma, i movimenti “The Biles” li può fare solo Simone Biles.