Bella e Gigi Hadid e la loro famiglia avrebbero ricevuto minacce di morte per il sostegno espresso verso la Palestina. Il padre delle due top model statunitensi, Mohamed, è di origini palestinesi.
Cambiati per sicurezza i numeri dei cellulari
Secondo quanto riferito da TMZ, le due sorelle Hadid, il fratello Anwar di 24 anni, e i genitori Yolanda e Mohamed hanno dovuto cambiare i loro numeri di telefono in seguito alle pesanti minacce ricevute.
“Minacce orribili” a tutta la famiglia Hadid
Fonti di TMZ hanno riferito che la famiglia ha ricevuto minacce orribili via email, social media e telefoni, dopo che, secondo quanto riferito, i loro numeri sono stati diffusi online.
Il padre delle sorelle Hadid è palestinese
Mohamed Hadid, un imprenditore immobiliare, sta valutando la possibilità di rivolgersi all’FBI per garantire la sicurezza propria e della sua famiglia. L’uomo ha altri due figlie – Marielle di 43 anni e Alana di 38 anni – avute con la sua ex Mary Butler.
Il messaggio sui social di Gigi Hadid
Nel fine settimana Gigi Hadid, 28 anni, aveva espresso il suo sostegno nei confronti del popolo palestinese, pubblicando una storia sul suo profilo Instagram. “Non c’è nulla di ebraico nel trattamento riservato dal governo israeliano ai palestinesi – si leggeva -. Condannare il governo israeliano non è antisemita e sostenere i palestinesi non significa sostenere Hamas“.
La top model accusata di antisemitismo
Dopo le sue dichiarazioni, la modella è stata accusata sui social di antisemitismo e di avallare l’eccidio di civili innocenti da parte di Hamas.
La dura condanna dello Stato di Israele
Dura replica a Gigi Hadid anche sull’account governativo ufficiale d’Israele: “Non c’è nulla di valoroso nel massacro compiuto da Hamas contro gli israeliani. – si leggeva – Condannare Hamas per ciò che è (ISIS) non è anti-Palestina e sostenere gli israeliani nella loro lotta contro terroristi barbari è la cosa giusta da fare“. “Hai dormito tutta la scorsa settimana? – continuava il post – O hai semplicemente ignorato le uccisioni di bambini ebrei nelle loro case? Il tuo silenzio dice molto chiaramente da che parte stai“. Il messaggio si concludeva con un “Ti vediamo“. In un altro post del governo è stata pubblicata una foto di giocattoli e vestiti per bambini disseminati su un pavimento insanguinato, con questo testo lapidario: “Se non condanni questo, le tue parole non significano nulla“.