Rigettato dalla stampa inglese, raccoglie il risentimento di tanti sudditi e crolla nei sondaggi di popolarità. In Gran Bretagna il libro di memorie “Spare” potrebbe segnare l’inizio della fine del suo stesso autore, il principe ribelle Harry. Un’ipotesi nemmeno troppo remota, stando ai sondaggi e alle reazioni negative della maggioranza dei britannici.

“Spare”, il libro bomba di Harry

Rischia di rivelarsi una carica a orologeria alle fondamenta della monarchia l’autobiografia in cui il duca di Sussex mette a nudo se stesso e l’intera Royal Family.

Un racconto affidato alla penna del premio Pulitzer J.R. Moehringer (già autore di “Open” assieme all’ex campione di tennis Andre Agassi) e passato al setaccio dai media una settimana prima dell’uscita nonostante l’embargo imposto dell’editore.

Una miniera di suggestioni imbarazzanti, rivelazioni e accuse esplosive per casa Windsor, pronte a deflagrare sotto l’occhio di decine di milioni di lettori.

Dalle 410 pagine – dedicate “a Meg, Archie e Lili e, naturalmente, a mia madre” – emergono dettagli sullo strappo consumato anni fa con la Royal Family. Sui conflitti irrisolti con il padre Carlo e il fratello maggiore William, erede al trono; i familiari, specie le consorti Camilla e Kate, accusati d’aver contribuito a spifferare a tabloid e media del Regno; sui misteri della tragedia di Lady D; sulla narrazione d’una vita personale fatta di privilegi e di cedimenti giovanili, come pure di missioni militari al fronte e di talebani uccisi in Afghanistan. Ma soprattutto nelle recriminazioni per quel ruolo di ruota di erede di “riserva” (in inglese appunto “spare”) al quale la tradizione di corte relega per nascita i principi cadetti.

Copie di "Spare", l'autobiografia del principe Harry

“Spare” fa il pieno in libreria

Capitoli di un’esistenza che richiamano l’attenzione dei sudditi, come testimoniato dalle code chilometriche fuori dalle librerie in attesa delle prime copie di “Spare”. E come pure l’immediato primo posto conquistato nelle classifiche dei bestseller ordinati online tramite Amazon.

Media e sondaggi “condannano” Harry

Alla preventivabile attenzione di schiere di curiosi, sull’isola e altrove, fanno da contraltare la furia della stampa popolare e i rimbrotti di testate di establishment e royal correspondent. Come pure il risentimento di tanti sudditi e le indiscrezioni sulle ire dei familiari, re Carlo in primis.

Il tutto mentre un sondaggio YouGov accredita l’ulteriore crollo delle simpatie dei connazionali per Harry. Affondato al record negativo d’un 28% di consensi e un 64% di dissensi, dopo essere stato per anni di gran lunga il reale più popolare in casa Windsor.

Numeri da contestualizzare, avverte Tessa Dunlop, storica della monarchia, osservando quanto siano concentrati fra la popolazione più matura e bianca del Paese, a fronte di un campione spaccato a metà tra i più giovani e decisamente più sfavorevole verso la narrativa gradita al palazzo tra le minoranze etniche.

Prende invece le difese del principe ribelle Anna Pasternak, commentatrice controcorrente di vicende reali. Quest’ultima non esita a dirsi “totalmente d’accordo” col secondo figlio di Diana sulla denuncia delle “collusioni” malsane e degli scambi di favori costruiti in questi anni dai vertici del casato e dai pr di corte con tabloid, reporter e gole profonde varie.