L’IA divide l’opinione pubblica e non solo. Nonostante le innovazioni, gli aiuti e le potenzialità dell’intelligenza artificiale siano universalmente riconosciute, si discute sul rapporto rischi – benefici. Si stima una crescita del Pil pari al 18%, ma ben 8,4 milioni di posti di lavoro potrebbero presto vacillare. Non solo: in mano a delinquenti e truffatori, l’IA si rivelerebbe un’arma pericolosissima e persino le star di Hollywood non ci stanno: è il caso di Keira Knightley, che è pronta a mettere il copyright sul suo volto.

Keira Knightley contro l’IA: ecco perché

Keira Knightley vuole proteggere il suo volto attraverso il copyright e non sarebbe la sola. Sono molte le star preoccupate da un possibile uso controproducente dell’AI, che potrebbe essere utilizzata per sostituire il lavoro degli umani. Negli Usa, dopo settant’anni, il mondo della cultura si mobilita. Così mentre scrittori e attori proseguono lo sciopero, c’è chi protesta e ribadisce i pericoli insiti nell’intelligenza artificiale. A prendere posizione in materia è la famosa attrice britannica, che vanta una carriera colma di successi, con 2 nomination agli Oscar e 42 film all’attivo (con “Boston Strangler” uscito proprio nel 2023).

Keira Knightley in una scena di "Boston Strangler"

Il primo problema riguarda le voci degli attori. Il settore cinematografico è al lavoro per proteggerle e a tal proposito la Knightley sottolinea: «Non so a che punto sia, so solo che è questa la trattativa. Ma immagino che il prossimo passo sarà quello di mettere sotto copyright la mia faccia. L’intelligenza artificiale ha il potenziale per essere catastrofica e spero che i governi intervengano e la regolamentino».

Keira Knightley

Non una preoccupazione priva di fondamento quella dell’attrice, dal momento che grandi multinazionali immaginano un futuro a base di intelligenza artificiale. È il caso di Amazon, Netflix e Apple, che propongono di usare tecnologie avanzate per sostituire gli esseri umani con scansioni digitali, sovrapponendo le sembianze di un attore con quelle di una controfigura.

I deepfake e il caso Bruce Willis

Non solo la preoccupazioni per le voci: i deepfake sono sempre più diffusi e costituiscono un serio problema. I progressi tecnologici sono continui e inarrestabili. Davanti a sviluppi così straordinari il mondo resta a bocca aperta, ma ci sono pericoli sui quali è bene porre attenzione…

Non c’è da stupirsi se gli attori ne hanno paura: con i deepfake il loro volto e la loro voce possono essere manipolati, il tutto con una somiglianza e una precisione incredibili (rendendo così ancora più difficile scoprire l’inghippo). D’un tratto quindi l’immagine delle celebrities può finire in campagne di qualsiasi tipo, passando anche per pubblicità e portali pornografici. Il tutto, naturalmente, senza che i diretti interessati ne abbiano dato il consenso. Anzi, sono all’oscuro dei giri loschi in cui finisce il proprio volto e solo in seguito si trovano ad affrontare non pochi problemi, gravando fortemente sulla propria reputazione.

Qualcosa di simile è accaduto anche a Bruce Willis, che è stato fatto apparire dall’intelligenza artificiale in una pubblicità che associava l’attore a una bomba. L’iniziativa di Keira Knightley si rivela perfettamente in linea con i tempi e con il dibattito sui rischi legati proprio all’IA: limitare l’uso della propria immagine può essere la soluzione giusta per frenare i pericoli dell’intelligenza artificiale. Resta però da capire se sia realizzabile sul piano legale e se altri colleghi siano disposti a seguirla.