Con la magia di Tim Burton e il suo Beetlejuice Beetlejuice, apre mercoledì 28 agosto l’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, un’edizione davvero extra large in quanto ad autori e star: da Lady Gaga a Brad Pitt, tanto per citare due nomi. A condurre la serata che precederà la proiezione del film d’apertura sarà Sveva Alviti, attrice romana al suo debutto nelle vesti di madrina al Lido.

Sveva Alviti, madrina al Lido

«Onorata ed emozionata di essere la madrina di questa incredibile edizione», Sveva Alviti si avvicina a questa nuova esperienza con «tanta gioia, voglia di divertirsi, ma sempre attraverso il lavoro di preparazione e il desiderio di far bene». «L’ansia voglio lasciarla a casetta», spiega all’ANSA. E, più che essere una madrina, dice: «Vorrei accompagnare gli attori, i critici, il pubblico, in questi meravigliosi undici giorni di grande cinema. Mi piacerebbe far sentire gli ospiti, a casa, in questa grande famiglia che è la Biennale di Venezia”.

Lo sport, la moda, il cinema

Un amore per il cinema nato da piccola: «Mio padre è sempre stato un super appassionato, già da bambina mi vedevo i film di Antonioni, dove c’era anche la mia attrice iconica in assoluto Monica Vitti», racconta ancora all’ANSA. Da adolescente Sveva ha vissuto prima l’impegno sportivo da talento del tennis e poi quello da modella, arrivata giovanissima anche a New York. Infine l’approdo al cinema e alla tv, con traguardi come la nomination nel 2018 ai Cesar per Dalida di Lisa Azuelos e il premio come miglior interprete al Rome Independent film Festival con Tra le onde di Marco Amenta (2022).

«La fragilità… il mio oro»

Le esperienze vissute nello sport e nella moda sono state essenziali: «Accettare di non poter diventare una grande tennista perché non sono abbastanza forte a livello di tenuta emotiva è stato molto duro, ma mi ha dato una forte consapevolezza. Come anche la grande solitudine che ho vissuto a New York imparando a fare un lavoro che non conoscevo… mi guardavo intorno chiedendomi ‘che sto facendo?’. Poi ho scoperto invece come fosse un posto magnifico dove potevi essere te stesso, con le tue emozioni. È stato il momento in cui la mia fragilità è diventata la mia forza, il mio oro che oggi mi porto in tutti i personaggi e nella mia storia. Tutto questo mi aiutato molto anche nell’interpretare Dalida».

Il debutto a Venezia

Al Lido Sveva Alviti, classe 1984, il suo debutto l’ha fatto nel nel 2011 con il corto Alice di Roberto De Paolis, interpretato insieme a Giulia Bevilacqua e Edoardo Pesce. E oggi per lei Venezia resta il festival del cinema per eccellenza: «Trovo sempre una grande diversità tra intrattenimento, autori, impegno. Anche quest’anno da Wolfs con George Clooney e Brad Pitt alla biografia della Callas in Maria di Pedro Larrain o Campo di battaglia di Amelio».

Sveva Alviti a Venezia

Il cinema impegnato

Nelle scelte da attrice, «sono sempre attirata da progetti un po’ più complessi, più particolari, dove sento di poter dare qualcosa di mio», spiega Alviti. Tanti nella sua carriera i progetti con temi sociali, dalla violenza di genere nella serie di Arte H24 (tra le protagoniste anche Valeria Bruni Tedeschi e Diane Kruger) alla seconda stagione di Nudes (prossimamente su Rai Play) sul revenge porn: «Mostra come i nostri smartphone, oltre a fare tante cose belle, possano causare anche tanti danni alla nostra privacy e intimità. È un progetto che ho amato anche perché ho recitato con Lucia Mascino, la ammiro tanto… le voglio molto bene». Lavorando «fianco a fianco, oltre a divertirci, ci siamo aiutate l’una con l’altra».

I progetti futuri

Tra i registi italiani con cui Alviti amerebbe lavorare ci sono i D’Innocenzo e Alice Rohrwacher: «Lei ha un linguaggio più fantasioso e onirico, loro uno stile molto realistico, ma alla base del loro cinema ci sono sempre tematiche molto forti». Intanto, a novembre l’attrice sarà sul set di The Other Side of Fame un film americano indie di Erik Bernard che parlerà del metoo, mentre in Le Chemin du retour di Fabio Zito «sarò una giornalista che durante un viaggio in Marocco scopre tantissime falde sia nella loro cultura sia nella sua storia personale».

Il ricordo di Alain Delon

Infine l’attrice dedica anche un omaggio ad Alain Delon (padre del suo ex compagno Anthony Delon, ndr), scomparso il 18 agosto: «Mi dispiace moltissimo, è un grandissimo artista, uno dei più grandi attori di sempre. Quello che ci ha donato nel cinema lo terremo per sempre dentro di noi».