Se c’è un argomento su cui tutti gli italiani vanno d’accordo è Don Matteo. Con il suo sguardo tenero, quegli occhi azzurri sinceri e quel suo modo semplice di proteggere tutti, è diventato in tredici stagioni e 21 anni di televisione, il beniamino di cuori e menti di molte generazioni. Sette milioni di telespettatori restano ogni settimana incollati alla Tv per assistere alle gesta di Terence Hill che, sorridente e impiccione, è rimasto lo stesso di 255 episodi fa. Esattamente come il maresciallo Ceccherini, i viottoli di Spoleto (e prima ancora di Gubbio), la parrocchia, la piazza, gli omicidi e il lieto fine.
Ora che Terence Hill si prepara a lasciare la storica serie Rai e la tonaca, ci si chiede se possa esserci davvero un Don Matteo senza il suo interprete principale. I
ntanto, dopo conferme, smentite e nuove conferme, a spiegare le ragioni dell’addio è il primogenito dell’attore, Jess, in un’intervista rilasciata al settimanale Di Più. «Sente il bisogno di dedicarsi ad altro e anche di trascorrere più tempo con mia mamma. Queste serie lo impegnano per lunghi mesi sul set e papà non è più un ragazzino, anche se sembra infaticabile».
L’attore veneziano 82enne, al secolo Mario Girotti, lascerà dunque la serie ambientata in Umbria, come ha fatto con la fiction Un passo dal cielo. Ma se lì è stato sostituito da Daniele Liotti, per Don Matteo non avverrà lo stesso con Raoul Bova: «Gli sceneggiatori stanno ancora scrivendo e trovando il modo per omaggiare Terence Hill. Ci sarà questo inserimento, ma stanno scrivendo e cercando di rispettare le sensibilità di tutti gli spettatori che lo amano. Entriamo in punta di piedi», ha detto Bova alle prese con il nuovo ruolo di prete alle prime armi.
D’altro canto Don Matteo, non è solo una fiction di successo, è anche un pezzo di storia della nostra televisione: al di là degli ascolti vertiginosi che ha sempre registrato, scegliere di dare una svolta netta con una sostituzione dell’amato personaggio potrebbe essere rischioso. Raoul Bova, siamo certi, conquisterà il pubblico, ma non sarà mai Terence Hill.
L’attore divenuto celebre per i western girati insieme al compianto Bud Spencer non smetterà comunque di recitare: «Farà altre cose, meno impegnative», dice il figlio che spiega come il padre senta la necessità oggi, superata la soglia degli ottanta, di trascorre più tempo con la moglie Lori Zwicklbauer, conosciuta sul set di Dio perdona… io no e sposata nel 1967.